Aerei, Ryanair compra altri 75 Boeing 737 Max (ma cambia il nome)
di
Leonard Berberi
Ryanair, la più grande low cost d’Europa, compra altri 75 Boeing 737 Max, l’aereo fermo in tutto il mondo da marzo 2019 dopo i due incidenti in Indonesia ed Etiopia e che dovrebbe riprendere a volare nelle prossime settimane. Il velivolo — leggermente diverso dal modello originale per ospitare 197 sedili invece dei 189 standard — si chiamerà 737-8200, quindi scompare la dicitura «Max». L’ordine fermo si aggiunge ai 135 velivoli già acquistati, portando a 210 gli esemplari che si muoveranno con le diverse livree del gruppo a basso costo (Ryanair, Buzz, Lauda, Malta Air).
Il valore dell’accordo
L’esemplare acquistato da Ryanair ha un prezzo di listino attuale di 124,8 milioni di dollari, ma le compagnie aeree di solito ottengono uno sconto anche del 60-65% in presenza di ordini importanti. «Nei prossimi anni saliremo a 600 aerei nella nostra flotta», spiega Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo Ryanair nella cerimonia della firma del contratto a Washington D.C., Stati Uniti. Secondo O’Leary l’ordine complessivo avrà un valore di 22 miliardi di dollari (sulla base del prezzo di listino, senza considerare gli sconti). L’ad di Ryanair ha detto nella conferenza stampa che lo sconto è stato «davvero modesto», senza però rivelare la cifra effettivamente pagata.
Il velivolo
«Il lavoro svolto da Boeing negli ultimi dodici mesi è stato straordinario — ha detto O’Leary — e pensiamo che i passeggeri ameranno questo velivolo, i loro interni, apprezzeranno lo spazio maggiore, il minor consumo di carburante e il minor rumore, così come i prezzi inferiori». «Ryanair continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nel nostro settore quando l’Europa si riprenderà dalla pandemia del Covid-19 e il traffico aereo tornerà a crescere in tutto il continente. Siamo lieti che Ryanair riponga ancora una volta la sua fiducia nella famiglia Boeing 737 e stia costruendo la sua futura flotta con questo ordine fermo ampliato», ha detto Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing.
Le consegne
Nell’anno finanziario 2022 (aprile 2021-marzo 2022) Ryanair si aspetta di ricevere 27 Boeing 737-8200 (che rappresenteranno il 6% della flotta) che diventeranno 75 l’anno successivo (15% della flotta) fino a salire a 210 entro marzo 2026 sui 600 totali dell’intero gruppo. Gli altri modelli presenti sono il 737 «tradizionale» (chiamato NG) — che costituisce la fetta più rilevante delle macchine della low cost — e una porzione minoritaria di Airbus A320 ereditati dall’acquisto di Lauda che passeranno dai 26 attuali a un paio tra cinque anni. Non è ancora chiaro quanti dei Boeing 737-8200 andranno alle varie divisioni, ma è sicuro che diversi jet voleranno con la livrea di Buzz, la società basata in Polonia. Così come resta ancora poco chiaro che fine fanno i 75 aerei opzionati nell’ordine passato se cioè restano oppure sono i 75 diventati acquisti.
Gli incidenti
Il Boeing 737 Max è stato messo a terra nel marzo 2019 subito dopo l’incidente in Etiopia dopo il decollo. Nello schianto del
volo Ethiopian Airlines 302 da Addis Abeba a Nairobi persero la vita 157 persone. Alla fine di ottobre 2018 lo stesso esemplare aveva avuto
un altro incidente al largo di Giacarta, Indonesia: anche in quell’occasione l’aereo si era inabissato poco dopo il decollo uccidendo 189 individui. Le inchieste successiva hanno puntato il dito contro il
«Mcas», il software anti-stallo che riceveva le informazioni da un solo sensore esterno per riportare il muso del velivolo al giusto livello in caso di necessità. In entrambi i voli — si è poi scoperto — quel sensore riceveva dati sbagliati spingendo il software ad agire di conseguenza e in modo pericoloso facendo precipitare i 737 Max poco dopo il decollo.
Le modifiche
Tra le novità introdotte sul 737 Max c’è la presenza di un secondo sensore esterno e il fatto che il sistema anti-stallo «Mcas» non correggerà il muso del velivolo continuamente, cosa che è avvenuta nei due incidenti, anche perché non è più «autorizzato» a prevalere sui comandi del comandante e del primo ufficiale. Insomma: stavolta è stato riprogrammato per obbedire all’essere umano. Nei giorni scorsi le autorità dell’aviazione civile degli Usa e del Brasile hanno dato l’ok al ritorno a dicembre dell’aereo, mentre Easa — la corrispettiva europea — potrebbe dare luce verde per gennaio. Resta da capire cosa decideranno i canadesi e soprattutto i cinesi.
La reazione dei passeggeri
Michael O’Leary, l’ad del gruppo Ryanair, non esclude qualche problema con i passeggeri. «È possibile che tra tre, sei mesi potremmo trovarci clienti che non vogliono salire sul nuovo velivolo — risponde ai giornalisti — e a quel punto non c’è problema perché potremmo farli imbarcare su un altro volo operato dal modello NG. Penso però che saranno in pochi perché questo è un grande aereo». Quanto alla dicitura «Max» sparita O’Leary taglia corto: «
Non ci interessa come si chiama, potete chiamarlo come volete, basta che comprati i voli con noi». «Questo è un aereo sicuro», aggiunge Calhoun, il numero uno di Boeing.
La low cost porta a 210 i nuovi aerei. Il velivolo, fermo da marzo 2019 dopo i due incidenti, riprenderà a volare nelle prossime settimane
www.corriere.it