Alitalia, iniziano i tagli, ed all'orizzonte nebbia fitta - febbraio 2020


panick

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16 Febbraio 2009
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Il nostro sistema sanitario ha ampisssssssimi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda i costi, ma non ne possiamo fare a meno.
Di Alitalia invece ne possiamo fare a meno, non è in alcun modo essenziale per il paese.
Certamente sarebbe preferibile che buona parte del traffico aereo fosse in mano a compagnie nostrane piuttosto che straniere, ma poichè è stato ampiamente dimostrato che non è possibile, amen.
l'accostamento tra la compagnia aerea nazionale e il sistema sanitario nazionale, sull'abbrivio del coronavirus, rende chiaroil livello di queste considerazioni su Alitalia e lo spessore della riflessione in termini di politica industriale
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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N/D
Le prospettive attuali in tema di traffico aereo causa Coronavirus potrebbero essere la scusa che si aspettava per giustificare l'uso del machete su flotta e personale ?
Paradossalmente non volando in Cina l'esposizione di AZ al problema del Coronavirus è molto piu' ridotta rispetto ad altre compagnie, ne risentirà indirettamente per chi rinuncia a partire/prenotare anche per altre destinazioni.
 

I-DADO

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17 Agosto 2007
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Milano - Brianza, Lombardia.
Scusa forse non ti è chiaro che le prenotazioni di viaggi verso l'Italia stanno precipitando alcuni sostengono anche del 40% e visto che il traffico ptp da e verso il nostro paese rappresenta la stragrande maggioranza del traffico di AZ....

La Cina è proprio un non problema.

Mettiamoci anche che gli italiani in questo momento non penso gradiscano viaggiare chiusi in un aereo.

Se in condizioni "normali" viaggiano a -900.000 € al giorno, non oso pensare questa settimana e probabilmente i conti dei prossimi mesi.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Paradossalmente non volando in Cina l'esposizione di AZ al problema del Coronavirus è molto piu' ridotta rispetto ad altre compagnie, ne risentirà indirettamente per chi rinuncia a partire/prenotare anche per altre destinazioni.
Al contrario, visto che l'Italia sembra essere uno dei paesi maggiormente colpiti al di fuori della Cina, Alitalia potrebbe essere una delle compagnie che ne risentira' di piu'.
 

AZ680

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15 Febbraio 2006
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roma, Lazio.
Sarà certamente come dici, ma noto che dall'Europa volano solo compagnie che hanno il volo diretto da decenni.
Il successo di un prodotto è anche funzione della sua stabilità nel tempo.
delle major europee LH non ci arriva più, BA aveva chiuso e ha riaperto come AZ, IB per ovvi motivi è sempre andata, resta AF-KL che non è detto che abbiano questa rotta profittevole ma loro possono riequilibrare perchè non sono alla canna del gas come AZ e hanno una potenza di fuoco sul LR che sappiamo tutti.

LATAM fa storia a se ..
 

Rasmus

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8 Settembre 2017
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delle major europee LH non ci arriva più, BA aveva chiuso e ha riaperto come AZ, IB per ovvi motivi è sempre andata, resta AF-KL che non è detto che abbiano questa rotta profittevole ma loro possono riequilibrare perchè non sono alla canna del gas come AZ e hanno una potenza di fuoco sul LR che sappiamo tutti.

LATAM fa storia a se ..
Un conto è offrire un servizio che è una infrastruttura: come nel caso di una autostrada, il mercato sa che esiste e che ci si può fare affidamento.
Un conto è offrire un servizio che dipende da fattori contingenti.
Un'azienda parigina che vuole fare business a Santiago, o vice versa, sa che AF avrà il volo domani e anche dopodomani. Un'azienda romana sa che il volo oggi c'è e domani chissà. Come per l'India, la Cina, adesso la Corea, etc.
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
Cerco un viaggio passato sul sito AZ per avere un pdf della ricevuta; impossibile.
Compare il viaggio, dice che costava 91 a tratta, totale ovviamente 182.00. Dice pero' anche che con la mia carta avrei pagato 367.36, mentre l'importo detratto e' 183.68, la meta', l'importo preciso come risulta anche da mail di conferma.
Tre cifre diverse per lo stesso biglietto; non oso pensare come si gestisca la contabilita', nonche' l'IT.
 

Edoardo

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16 Settembre 2011
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A pagamento. Se riesci a fare un copy&paste.....
Alitalia, nuova asta con l’ipotesi spezzatino: gara riguarderà handling, manutenzione e aviation

AAA vendesi Alitalia. In tre rami d’azienda, ma anche in un lotto unico. A breve, secondo quanto risulta al Messaggero, sotto la regia del commissario Giuseppe Leogrande e del dg Giancarlo Zeni, con l’ausilio di Rothschild, uscirà il nuovo bando di gara che potrebbe interessare a Lufthansa ma anche per altri pretendenti, come l’imprenditore boliviano con tre cittadinanze (brasiliana, colombiana e polacca) Germàn Efromovich che da anni è in corsa per la compagnia italiana.

Per Alitalia potrebbe finalmente essere la volta buona dopo l’infausta avventura conclusasi a novembre 2019 con in gara il consorzio guidato da Fs e composto da Delta, Atlantia con la partecipazione del Tesoro che spense i motori perchè la holding dei Benetton pretendeva che nella cordata entrasse Lufthansa a causa delle divergenze strategiche con Delta benchè il vettore Usa avesse concordato con Ferrovie il piano: la società tedesca, però, non condivideva lo spirito dell’operazione, nel senso che non avrebbe messo subito equity ma voleva solo un accordo commerciale. Poi, a ristrutturazione avvenuta a carico dello Stato, soprattutto in termini di accollo degli esuberi (inizialmente 5 mila), avrebbe valutato di acquisire una Alitalia sana e dimagrita.

FUORI I 1,3 MILIARDI
Nel nuovo bando d’asta è completamente cambiato il business model. Non più la partecipazione in una newco contenente più o meno il perimetro della società, ma uno spezzatino con la vendita di tre rami d’azienda: handling, manutenzione, aviation con facoltà di acquistarli anche in un lotto unico. Il bando dovrebbe uscire al massimo entro venerdì 28 perché è tradizione che nel week end venga pubblicato sui grandi quotidiani e la procedura dovrebbe prevedere almeno due step. Sulle modalità operative Leogrande e Zeni stanno lavorando assieme al dg del Mise Mario Fiorentino. Fuori resteranno i due prestiti-ponte di 1,3 miliardi totali.

La nuova versione della gara dovrebbe prevedere due fasi. La prima di prequalifica dove la procedura straordinaria verificherà l’adeguatezza patrimoniale degli offerenti riguardo affidabilità e solvibilità. Nella gara iniziata ad ottobre 2018 era richiesto un patrimonio netto di 250 milioni. Poi ci sarebbe una fase 2 con le offerte vincolanti per un’asta da concludere per il 31 maggio, quando scadrà il mandato di Leogrande. E’ evidente che nel caso in cui dovessero esserci le offerte e dovesse servire qualche mese per perfezionare la cessione, l’incarico del commissario verrebbe prolungato.

L’aggiudicazione non dovrebbe avvenire solo sul prezzo. Questa volta a differenza della gara con Fs, si acquistano rami d’azienda. Oltre all’assegno, il venditore guarderà alla solidità del business plan riguardo garanzia di sviluppo futuro e mantenimento degli asset.
Oltre ai 1.500 dipendenti in cig, l’handling comprende 3.500 unità, la manutenzione 1.300, l’aviation 6.500. Quest’ultima è la “polpa” e comprende 113 aerei (70 di proprietà il resto in leasing), 140 rotte e sviluppa il 95% dei ricavi pari a circa 3 miliardi.
Si diceva dei pretendenti: Efromovich, Lufthansa, probabilmente Delta, Air France. Ma i giochi sono aperti.
 

belumosi

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Non penso sia il caso di aprire un nuovo thread, quindi posto qui questa "lettera aperta" verso il governo con richiesta di un "Decreto Aviazione". Cosa ne pensate?
https://www.ilgiornale.it/news/poli...tore-premier-conte-serve-decreto-1831559.html
Penso che prima di scrivere una lettera basata solo su luoghi comuni, avrebbe fatto meglio ad informarsi.
Avrebbe scoperto che in gran parte d'Europa le compagnie aeree (sia major che LC) sono in attivo.
Siamo noi italiani che ci ostiniamo a chiamare compagnie aeree dei gruppi portatori di interessi particolari che quasi incidentalmente trasportano pax da A a B.
 

leerit

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Penso che prima di scrivere una lettera basata solo su luoghi comuni, avrebbe fatto meglio ad informarsi.
Avrebbe scoperto che in gran parte d'Europa le compagnie aeree (sia major che LC) sono in attivo.
Siamo noi italiani che ci ostiniamo a chiamare compagnie aeree dei gruppi portatori di interessi particolari che quasi incidentalmente trasportano pax da A a B.
Capisco che questa lettera può spiazzare qualcuno notando che non si tratta di un volantino sindacale del segretario del CUB o le memorie di qualcuno appollaiato su un palo ma dare del superficiale a un imprenditore che vive e lavora nel trasporto aereo lo trovo alquanto pretestuoso.

Naturalmente senza polemica e con rispetto per le idee di tutti però ripeto: è la lettera di un imprenditore privato che opera in piena e totale concorrenza e non lo sfogo di un bioiardo di stato segnalato da qualche segreteria di partito per gestire quelli che tu chiami “gruppi portatori di interessi particolari”.
 

airport81

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Potrebbe essere molto interessante sapere quei 3500 dell'handling come sono suddivisi tra operai,impiegati,quadri e dirigenti..!
 

belumosi

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Capisco che questa lettera può spiazzare qualcuno notando che non si tratta di un volantino sindacale del segretario del CUB o le memorie di qualcuno appollaiato su un palo ma dare del superficiale a un imprenditore che vive e lavora nel trasporto aereo lo trovo alquanto pretestuoso.

Naturalmente senza polemica e con rispetto per le idee di tutti però ripeto: è la lettera di un imprenditore privato che opera in piena e totale concorrenza e non lo sfogo di un bioiardo di stato segnalato da qualche segreteria di partito per gestire quelli che tu chiami “gruppi portatori di interessi particolari”.
Premesso che non intendevo certo essere offensivo, ribadisco il no nella maniera più assoluta.
A parità di spesa pubblica complessiva, sgravare di tasse un settore significa alzarle in altri. O magari imporre nuovi balzelli.
Per cui se questo signore non riesce a fare impresa in Italia, può tranquillamente spostarsi in altri stati più ospitali per il settore. Sarei primo a capirlo e ad augurargli buona fortuna. E beato lui che svolge un'attività che gli permetterebbe di farlo.
 

13900

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Capisco che questa lettera può spiazzare qualcuno notando che non si tratta di un volantino sindacale del segretario del CUB o le memorie di qualcuno appollaiato su un palo ma dare del superficiale a un imprenditore che vive e lavora nel trasporto aereo lo trovo alquanto pretestuoso.

Naturalmente senza polemica e con rispetto per le idee di tutti però ripeto: è la lettera di un imprenditore privato che opera in piena e totale concorrenza e non lo sfogo di un bioiardo di stato segnalato da qualche segreteria di partito per gestire quelli che tu chiami “gruppi portatori di interessi particolari”.
Il personale di EZY, cosi' come quello che lavora in rampa su qualsiasi aeroporto italiano, ha contratto italiano. Se non erro anche Ryanair ha contratto italiano. Quando atterrano in Italia, i vettori stranieri pagano gli stessi costi di quelli italiani. I controlli sono gli stessi di quelli dei vettori italiani.

Il signore in questione credo si riferisca solo al fatto che le compagnie aeree hanno velivoli marchiati EI-, 9H- etc anziche' I-. Ora, anche se il registro aeronautico italiano diventasse il migliore, piu' efficiente del mondo...basterebbe a risollevare le sorti delle compagnie aeree nazionali? posso capire tasse sul lavoro e sui profitti, ma in questo caso sfondiamo una porta aperta che va ben oltre il settore dell'aviazione.