Alitalia: cambia tutto?


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sevs17

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10 Dicembre 2007
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Milano, Lombardia.
Secondo La Repubblica si farebbe strada l'ipotesi di tenere solo un Amministratore affiancato da un dirigente con ampie conoscenze del trasporto aereo per ristrutturare AZ ed in seguito venderla al migliore offerente. Parla anche di una divisione in tre società ma non ho maggiori dettagli siccome si tratta di un articolo a pagamento ed ho solo letto l'anteprima.
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Re: Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”

Svolta completa in Alitalia. Su sollecitazione diretta del presidente Mattarella – stanco delle proroghe e della mancata soluzione della vertenza che si trascina da due anni e mezzo – il governo ha deciso di prendere la strada della ristrutturazione. Di fatto la richiesta di Lufthansa. Con annessi contatti al più alto livello fra Italia e Germania.
Se ne è parlato in coda al consiglio dei ministri di venerdì, senza verbalizzarlo. La strada – sebbene complessa – è tracciata: niente ulteriori proroghe, niente attesa dell’offerta vincolante dalla traballante cordata Fs-Atlantia-Delta. Dimissioni degli attuali commissari e nomina di un nuovo singolo commissario chiamato a ristrutturare l’azienda secondo le richieste di Lufthansa. Il gigante tedesco – sponsorizzato e spinto da Atlantia – non vuole entrare nel capitale della cordata, chiede che prima qualcuno faccia il «lavoro sporco» sui 5mila esuberi stimati. Lufthansa in più potrà contare su un commissario o di un manager a lui vicino con ruoli esecutivi, si parla del Michael Kraus, l’uomo che ristrutturò Air Dolomiti dal 2012 al 2014. Il che ha come corollario che Lufthansa considera Alitalia come la piccola compagnia regionale – con soli 14 aerei rispetto ai 110 dell’ex compagnia di bandiera.
La prima mossa della ristrutturazione sarebbe la divisione fra parte volo, slegandola dall’handling e dalla manutenzione. È il cosiddetto «spezzatino» che i sindacati chiedevano di evitare. In questo modo ai 10.500 attuali addetti di Alitalia sarebbero sottratti i 3.200 lavoratori dell’handling e i circa 1.000 della manutenzione. Aggiungendo un po’ di prepensionamenti si arriva vicini alla richiesta di 5mila esuberi di Lufthansa.
Da parte del governo e della maggioranza – specie i ministri del M5s – la svolta è ritenuta fattibile e il via libera è già partito. Innanzitutto permette di mettere la parola fine alla figuraccia continua delle proroghe che Di Maio prima e ora Patuanelli sono stati costretti a concedere a Fs per attendere l’offerta vincolante, mai arrivata. In più consente di affrancarsi dal ricatto di Atlantia che continua a legare il suo impegno alla conferma delle concessioni autostradali. Lufthansa è invece interessata a fare di Fiumicino – di proprietà di Aeroporti di Roma (Adr), anch’essa dei Benetton – il suo hub del Mediterraneo.
La ristrutturazione consentirebbe poi al governo di non avere più problemi con il prestito ponte da 400 milioni previsto nel Decreto fiscale: era legato all’offerta vincolante Fs, ora sarebbe motivato con la necessaria gestione ordinaria nella fase di ristrutturazione.
Sebbene la scelta non sia ancora rivendicata dal governo – ieri il ministro Gualtieri ha detto «Atlantia si è sfilata, adesso diamo del tempo per vedere se la cordata può riformarsi» ma citando per la prima volta Lufthansa come alternativa a Delta – è chiaro che i più fermi oppositori della ristrutturazione saranno i sindacati. Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt hanno già proclamato uno sciopero per il 13 dicembre mentre Usb e Cub continuano a chiedere la nazionalizzazione

Il Manifesto
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Re: Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”

ROMA. Non c’è nessuna richiesta di proroga da parte dei componenti della cordata. Anzi, di più, allo stato attuale non c’è una cordata interessata a rilevare l’Alitalia e per l’ex compagnia di bandiera si profila lo scenario più tetro: il fallimento. Cosa che il governo assolutamente non si può permettere. Tant’è che il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli auspica che ci sia «ancora un margine rispetto ai due partner tecnici individuati da tempo» chiedendo poi a Lufthansa di «fare un piccolo sforzo in più» accettando da subito di entrare nel capitale della newco al pari Delta.

Il ministro e gli spiragli aperti
Domani i tre commissari straordinari, Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo, che da 30 mesi hanno preso in carico la società, dovrebbero incontrare il responsabile del Mise e non potranno che rappresentargli la situazione di stallo che si è creata. Nei giorni scorsi si era parlato di concedere una nuova proroga «tecnica» di almeno una ventina di giorni, ma visto che le Fs non lo hanno chiesto esplicitamente(mentre Atlantia non è ancora convinta dell’intero progetto) i commissari non chiederanno alcuna proroga. Che tra l’altro va sempre motivata: l’ultima volta (era il 15 settembre) sia il gruppo guidato da Gianfranco Battisti che la holding della famiglia Benetton avevano chiesto più tempo per definire una serie di dettagli, ma con prese di posizione fotocopia avevano anche ribadito «la disponibilità a proseguire il confronto» per arrivare «a valutare la formulazione di un’offerta finale per l’acquisto di Alitalia». Alla vigilia della scadenza dell’offerta irrevocabile di acquisto del 21 ottobre invece Atlantia ha fatto sapere che dal suo punto di vista non esistevano le condizioni per concludere l’operazione, sostanzialmente perché trovavano insufficiente la proposta del partner industriale individuato in questi mesi, gli americani di Delta, col risultato di costringere le Fs ad alzare bandiera bianca. Anche perché nel frattempo l’altro vettore in corsa, i tedeschi di Lufthansa, non sono andati oltre l’offerta di una collaborazione commerciale, rinviando l’eventuale apporto di capitale ad una successiva fase.

Non è un mistero che Atlantia veda di buon occhio i piani del vettore tedesco, ma il board di Colonia (molto diviso al suo interno) al momento non riesce a spingersi oltre. È pronto ad investire anche 200 milioni di euro nella nuova Alitalia (il doppio di Delta), ma vorrebbe farlo con una compagnia già risanata.

Venerdì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tradendo una certa irritazione, ha «preso atto del fatto che Atlantia non è più interessata» dando l’idea di voler chiudere coi Benetton. Ma Atlantia è davvero fuori dall’operazione? Nel comunicato diffuso mercoledì, dopo aver preso atto che «allo stato non si sono ancora realizzate le condizioni necessarie per l’adesione» al consorzio promosso dalle Fs, la società confermava la sua disponibilità «a proseguire il confronto per l’individuazione del partner industriale e per la definizione di un business plan condiviso, solido e di lungo periodo per il rilancio di Alitalia». E ieri lo stesso Patuanelli ha spiegato che a suo parere Atlantia ed Fs potrebbero avere ancora «qualche spazio» per trovare un’intesa.

Un nuovo decreto
Se la moral suasion del governo non dovesse produrre risultati l’alternativa potrebbe essere quella di nominare un commissario unico, affiancato da un manager esterno esperto di trasporto aereo a cui affidare la ristrutturazione della compagnia prima di tornare a metterla sul mercato (andando di fatto incontro alla richiesta di Lufthansa). A questa ipotesi stanno lavorando i tecnici del Mise che ipotizzano un nuovo decreto col quale il governo dovrebbe anche riassegnare alla nuova gestione i 400 milioni di euro dell’ultimo prestito ponte che per legge sono legati alla presentazione di un’offerta di acquisto da parte di Fs e soci. «Il Governo deve fare alla svelta, non c'è più tempo di aspettare, è venuto il momento delle decisioni» denuncia il segretario della Cgil Landini. «Bisogna chiudere questa saga che si è trascinata per troppo tempo ed assicurare il rilancio di questa compagnia» spiega invece l ministro dell’Economia Gualtieri. «Atlantia si è sfilata e come ha detto il premier Conte dobbiamo prenderne atto: ora dobbiamo dare tempo per verificare se la cordata può riformarsi». Altrimenti scatterà il piano B.

La Stampa
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
Re: Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”

In sintesi:
- 3+1 commissari pagati per fare il nulla per oltre due anni
- nessuno la vuole cosi' com'e'
- la nazionalizzazione e' un nonsense
- l'intero arco politico e' incapace di fare anche solo le cose piu' ovvie
- oltre 1MLD buttato nel cesso
- Sistema Italia al ridicolo
- stampa faziosa e bugiarda per anni

Avvilente, davvero avvilente...
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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N/D
Re: Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”

Trovo molto interessante l'ipotesi dello spacchettamento di Alitalia in due società dividendo la parte volo da quella di handling. In questo modo credo sarebbe piu' facile venderle entrambe. Ma come al solito temo che i sindacati faranno le barricate.
 

rr41

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6 Febbraio 2012
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Alitalia, il governo cambia rotta. Prima ristrutturazione, poi la vendita
23 NOVEMBRE 2019
Compagnia più vicina a Lufthansa: sarà divisa in tre società con un solo commissario e un manager esterno. In pole Michael Kraus
DI LUCIO CILLIS

ROMA - Il Piano B per salvare Alitalia ora si materializza. Nelle prossime ore, a meno di improbabili rilanci da parte di uno dei due possibili partner industriali (Delta o Lufthansa), la gara aperta oltre due anni fa è destinata a cambiare volto. E i tre amministratori straordinari, che fin qui non sono riusciti a “piazzare” Alitalia, potrebbero lasciare il posto a una Fase 2.

Il governo – secondo un piano anticipato il 19 novembre scorso da Repubblica – proverà ad aprire un nuovo commissariamento a tempo – tra i sei e i dodici mesi - non più mirato alla “vendita” in blocco di Alitalia come oggi, ma finalizzato alla ristrutturazione della compagnia e alla sua successiva cessione. Già nelle prossime 48 ore il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli potrebbe chiudere con la vecchia amministrazione straordinaria. Mandando in soffitta anche l’idea del consorzio con Mef, Atlantia e Ferrovie, a favore di una nuova amministrazione straordinaria: Alitalia verrebbe affidata ad un nuovo curatore (uno solo e non tre come oggi).

Allo stesso tempo verrebbe coinvolta nell’operazione di rilancio una figura manageriale di alto profilo proveniente dall’universo dell’aeronautica civile. Tra i papabili Michael Kraus, ex di Air Dolomiti e quindi vicino al mondo Lufthansa. Sarà una sorta di direttore generale che guiderà una società più “leggera”, sia nei posti di lavoro sia per numero di aerei. Una strada che - una volta imboccata - potrebbe portare Alitalia tra le braccia di Lufthansa che ha più volte dichiarato di voler acquisire la compagnia, ma solo dopo una profonda ristrutturazione.

L’ottimizzazione dei costi è un passaggio obbligato: Alitalia ha 11 mila addetti, grosso modo lo stesso numero di Ryanair, quarto vettore al mondo per passeggeri trasportati. Sia Delta, sia i tedeschi, hanno presentato un piano industriale con un taglio ai dipendenti tra 2.800 e 5.800 lavoratori, oltre a una flotta tra gli 80 e 100 aerei, contro i 118 attuali.

Ma ecco, secondo quanto appreso da Repubblica, cosa prevederebbe il nuovo piano. Alitalia potrà ripartire incassando nelle prossime settimane i 400 milioni di euro stanziati dal governo, l’ennesimo prestito ponte. Alitalia dovrà poi “dimagrire” e separare le proprie attuali attività di volo, manutenzione e operazioni di terra in tre distinte entità. Anche al ritmo di un milione al giorno di perdite, ne verrebbe garantita la sopravvivenza almeno fino al settembre del 2020, mettendo in conto anche possibili sorprese, come un rincaro record del cherosene per gli aerei.

Il boccone migliore, ovviamente, sarà rappresentato da Alitalia “volo”, la prima delle “tre” gambe del nuovo gruppo italiano, che manterrà aerei e personale navigante oltre ai dipendenti di terra necessari per l’operatività del network. La seconda azienda, invece, si occuperà delle manutenzioni in un solo polo tra Napoli (Atitech) e Roma. La terza società sarà orientata allo smaltimento bagagli e all’assistenza a terra per quella che sarà – almeno all’inizio – una Alitalia Handling.

Una volta separate le attività, il socio industriale (Delta o più probabilmente Lufthansa), rientrerebbe in corsa per rilevare uno o più rami assieme a Fs e Atlantia. Da ricordare che l’accordo che vede Alitalia membro effettivo di Sky Team (con Delta, Air France-Klm) scadrà a fine anno. Mentre la compagnia tedesca potrebbe già collaborare inserendo Alitalia nel proprio network commerciale e nell’alleanza Star Alliance (con United Airlines) a partire dal 2020.

Restano da risolvere i nodi relativi agli esuberi. Oggi ci sono 1.075 dipendenti in cassa integrazione. In futuro potrebbero usufruire di pensionamenti anticipati o scivoli altre 600 persone. Ma all’appello manca ancora una soluzione per gli altri posti di lavoro a rischio. Per la parte Alitalia “handling” sarebbe già in pole position una delle grandi società che si occupano di questi servizi di terra, come Swissport.

E che qualcosa si stia muovendo lo dimostrano gli interventi del fine settimana: il ministro dell’Economia Gualtieri è prudente e punta a una «soluzione di mercato in tempi brevi», mentre secondo il collega del Mise Patuanelli «ci sono i margini per chiudere». Infine Maurizio Landini, numero uno della Cgil,avverte che «è il momento di agire rapidamente».

La Repubblica
 

FlyKing

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Genova - LIMJ
Secondo La Repubblica si farebbe strada l'ipotesi di tenere solo un Amministratore affiancato da un dirigente con ampie conoscenze del trasporto aereo per ristrutturare AZ ed in seguito venderla al migliore offerente. Parla anche di una divisione in tre società ma non ho maggiori dettagli siccome si tratta di un articolo a pagamento ed ho solo letto l'anteprima.
Ma perché, il senso dell’AS qual’era? Cambiare le divise?
Che paese di peracottai
 

rr41

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Con la divisione, i 400 milioni verosimilmente rimarranno a disposisizione della sola sezione volo, mentre le altre due sin da subito dovranno reggersi sulle loro gambe.
 

13900

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OK, se veramente succede 'sta cosa... a chi richiediamo il miliardo e duecento testoni buttati?
 

londonfog

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Londra
Spero che qualcuno cominci a parlare di strategie di rete. Flussi di traffico da catturare, ecc. altrimenti parlare di numero di aerei non ha senso. "Da 80 a 100 aerei" lascia un ampio margine di manovra.
 

rr41

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Si vedrà anche a quali delle tre attività, e in che misura, sono riferibili le perdite.
 

13900

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Si vedrà anche a quali delle tre attività, e in che misura, sono riferibili le perdite.
Per quel poco che so trovo poco difficile immaginare un'AZ Handling, o un'Atitech, che non siano in grado di andare in attivo. AZ Handling è migliorata parecchio, così come è migliorato FCO; fossi una compagnia tipo Dnata, Swissport o chittepare non mi spiacerebbe averla. Vorrebbe dire controllare FCO.

Di Atitech, e di Alitalia Line Maintenance, ho sempre e solo sentito parlare un gran bene. Ho conosciuto meccanici ex Alitalia ed erano tutti di primo livello, gente che aveva iniziato con gli F-104 e poi era passata al "civile". Con la penuria di engineers che c'è nel mondo è difficile che finiscano in mezzo a una strada. Che rimangano le strutture è diverso; un hangar nuovo e con infrastrutture al passo coi tempi ha ben più valore, ovviamente, di uno che è da rifare in toto.

La parte di volo... e l'HQ... altro paio di maniche.
 

Paolo_61

Socio AIAC
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Alitalia, il governo cambia rotta. Prima ristrutturazione, poi la vendita
23 NOVEMBRE 2019
Compagnia più vicina a Lufthansa: sarà divisa in tre società con un solo commissario e un manager esterno. In pole Michael Kraus
DI LUCIO CILLIS

ROMA - Il Piano B per salvare Alitalia ora si materializza. Nelle prossime ore, a meno di improbabili rilanci da parte di uno dei due possibili partner industriali (Delta o Lufthansa), la gara aperta oltre due anni fa è destinata a cambiare volto. E i tre amministratori straordinari, che fin qui non sono riusciti a “piazzare” Alitalia, potrebbero lasciare il posto a una Fase 2.

Il governo – secondo un piano anticipato il 19 novembre scorso da Repubblica – proverà ad aprire un nuovo commissariamento a tempo – tra i sei e i dodici mesi - non più mirato alla “vendita” in blocco di Alitalia come oggi, ma finalizzato alla ristrutturazione della compagnia e alla sua successiva cessione. Già nelle prossime 48 ore il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli potrebbe chiudere con la vecchia amministrazione straordinaria. Mandando in soffitta anche l’idea del consorzio con Mef, Atlantia e Ferrovie, a favore di una nuova amministrazione straordinaria: Alitalia verrebbe affidata ad un nuovo curatore (uno solo e non tre come oggi).

Allo stesso tempo verrebbe coinvolta nell’operazione di rilancio una figura manageriale di alto profilo proveniente dall’universo dell’aeronautica civile. Tra i papabili Michael Kraus, ex di Air Dolomiti e quindi vicino al mondo Lufthansa. Sarà una sorta di direttore generale che guiderà una società più “leggera”, sia nei posti di lavoro sia per numero di aerei. Una strada che - una volta imboccata - potrebbe portare Alitalia tra le braccia di Lufthansa che ha più volte dichiarato di voler acquisire la compagnia, ma solo dopo una profonda ristrutturazione.

L’ottimizzazione dei costi è un passaggio obbligato: Alitalia ha 11 mila addetti, grosso modo lo stesso numero di Ryanair, quarto vettore al mondo per passeggeri trasportati. Sia Delta, sia i tedeschi, hanno presentato un piano industriale con un taglio ai dipendenti tra 2.800 e 5.800 lavoratori, oltre a una flotta tra gli 80 e 100 aerei, contro i 118 attuali.

Ma ecco, secondo quanto appreso da Repubblica, cosa prevederebbe il nuovo piano. Alitalia potrà ripartire incassando nelle prossime settimane i 400 milioni di euro stanziati dal governo, l’ennesimo prestito ponte. Alitalia dovrà poi “dimagrire” e separare le proprie attuali attività di volo, manutenzione e operazioni di terra in tre distinte entità. Anche al ritmo di un milione al giorno di perdite, ne verrebbe garantita la sopravvivenza almeno fino al settembre del 2020, mettendo in conto anche possibili sorprese, come un rincaro record del cherosene per gli aerei.

Il boccone migliore, ovviamente, sarà rappresentato da Alitalia “volo”, la prima delle “tre” gambe del nuovo gruppo italiano, che manterrà aerei e personale navigante oltre ai dipendenti di terra necessari per l’operatività del network. La seconda azienda, invece, si occuperà delle manutenzioni in un solo polo tra Napoli (Atitech) e Roma. La terza società sarà orientata allo smaltimento bagagli e all’assistenza a terra per quella che sarà – almeno all’inizio – una Alitalia Handling.

Una volta separate le attività, il socio industriale (Delta o più probabilmente Lufthansa), rientrerebbe in corsa per rilevare uno o più rami assieme a Fs e Atlantia. Da ricordare che l’accordo che vede Alitalia membro effettivo di Sky Team (con Delta, Air France-Klm) scadrà a fine anno. Mentre la compagnia tedesca potrebbe già collaborare inserendo Alitalia nel proprio network commerciale e nell’alleanza Star Alliance (con United Airlines) a partire dal 2020.

Restano da risolvere i nodi relativi agli esuberi. Oggi ci sono 1.075 dipendenti in cassa integrazione. In futuro potrebbero usufruire di pensionamenti anticipati o scivoli altre 600 persone. Ma all’appello manca ancora una soluzione per gli altri posti di lavoro a rischio. Per la parte Alitalia “handling” sarebbe già in pole position una delle grandi società che si occupano di questi servizi di terra, come Swissport.

E che qualcosa si stia muovendo lo dimostrano gli interventi del fine settimana: il ministro dell’Economia Gualtieri è prudente e punta a una «soluzione di mercato in tempi brevi», mentre secondo il collega del Mise Patuanelli «ci sono i margini per chiudere». Infine Maurizio Landini, numero uno della Cgil,avverte che «è il momento di agire rapidamente».

La Repubblica
Due anni (e un miliardo) buttati nel cesso.
 

Betha23

Utente Registrato
22 Settembre 2015
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Se Atlantia si ritira per davvero perde l'unica mezza arma che ha contro la revoca delle concessioni (visti anche gli ultimi sviluppi giudiziari) , io aspetterei a dare per morta l'ipotesi originaria.
 

RogerWilco

Utente Registrato
15 Maggio 2014
1,177
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...quindi alla fine era questo! lo sbaglio per risanare la compagnia stava sul fatto che c'erano tre commissari anzichè uno! Bene dai, almeno ora tutto è risolto!
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
Due anni (e un miliardo) buttati nel cesso.
Momento Amarcord 14 GIUGNO 2017...

Care colleghe, cari colleghi,

è passato poco più di un mese dalla gestione commissariale e anche a nome dei miei colleghi Laghi e Paleari mi fa piacere aggiornarvi sulla nostra attività .* Il mese di maggio è stato un mese complicato, sicuramente uno dei più turbolenti della storia Alitalia ma si è fortunatamente chiuso su un nota positiva. Nel mese, il fatturato si è attestato a 250 mil contro i 240 mil dell'anno precedente. Nonostante tutto è cresciuto!* La nostra priorità* è stata innanzitutto stabilizzare i ricavi. Per questo abbiamo spiegato in tutte le sedi, e anche alla stampa, che l'operatività continuava, che non si intendeva cancellare voli e che Alitalia era qui, come sempre da 70 anni, per far volare gli Italiani nel mondo e gli stranieri verso il nostro Paese.

Ho partecipato al convegno della Fiavet dove ho ribadito questi concetti agli operatori del settore e la stessa cosa ho fatto al vertice della IATA a Cancun. Per fortuna, il messaggio sembra essere passato e le prenotazioni, dopo aver subito una brusca caduta nella prima parte del mese, hanno ripreso a crescere. Abbiamo lanciato la Winter Season con nuove rotte e nuovi voli, (Maldive, Delhi, Los Angeles, San Paolo) per (ri)attrarre viaggiatori e tour operators. Qualcuno di voi avrà* già* notato la campagna pubblicitaria che si protrarrà* per le prossime due settimane e sarà* seguita nei prossimi mesi da campagne radio e su carta stampata. E' una campagna low cost?, pagata interamente con biglietti aerei, e ha mostrato grande supporto e simpatia per Alitalia dal mondo della televisione. In sintesi abbiamo lavorato per ristabilire la credibilità* a medio termine.

Dopo l'estate, inizieremo a progettare la Summer Season 2018 e speriamo di portare ulteriori, positive novità . Sul lato costi siamo intervenuti immediatamente su carburante/hedging con risultati positivi. Stiamo ora concentrandoci sui leasing, i contratti esterni di manutenzione, i contratti IT, catering e tutte le principali voci di spesa. In sintesi tutta la struttura dei costi sotto esame e intendiamo ottenere significativi risparmi. Stiamo lavorando anche sul rafforzamento manageriale. Circa il 25% dei dirigenti è stato o sarà avvicendato entro il mese di giugno, in un'ottica di rafforzamento manageriale e discontinuità* con il passato. Entro la fine di luglio sarà* pronto il nuovo piano industriale su cui vi aggiorneremo. In sintesi è stato un mese intenso, difficile ma anche denso di soddisfazione nel vedere quanto sia ancora forte il brand e la simpatia che attrae. Alitalia, se lo vorrà, o meglio se lo vorrete, ha un futuro importante davanti a sè. Ma perchè questo accada i dipendenti dovranno essere il vento sotto le sue ali.** Chiaramente lo sciopero ipotizzato nei prossimi giorni è un grande regalo alla concorrenza. Speriamo non incida troppo sulla ripresa della Compagnia.

Chiudo ringraziandovi per le numerose

email che avete mandato. I vostri suggerimenti sono preziosi. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti su quanto sopra o su qualunque altro argomento di vostro interesse (tipo false voci su abolizione navette etc.)

Buon lavoro
Luigi Gubitosi
 

atlantique

Utente Registrato
4 Ottobre 2008
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77
Altro che asta tra Delta e Lufthansa, due anni e mezzo, e un miliardo buttato dopo, hanno capito che la soluzione di mercato non esiste perche' il mercato non la vuole, almeno non cosi'.
Siamo al cappello in mano.
 
Stato
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