Bruxelles, 18 feb. (askanews) - Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha incontrato stasera a Bruxelles la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager, responsabile per la Concorrenza, e ha discusso con lei , fra le altre cose, della vicenda Alitalia. La Direzione generale Concorrenza sta ancora esaminando, in particolare, se il penultimo prestito-ponte alla Compagnia da 900 milioni di euro debba essere considerato come aiuto di Stato, e non si è ancora pronunciata neppure sull'ultimo prestito-ponte da 400 milioni. Il ministro ha assicurato che il governo non ha alcuna intenzione di concedere altri prestiti-ponte, e che è concentrato sulla ricerca di una soluzione attraverso la cessione della Compagnia.
"Abbiamo visto molti punti di contatto, rispetto a quello che stiamo facendo in Italia, con la visione della Direzione generale Concorrenza" della Commissione, "stiamo valutando passo passo però credo che ci siano delle possibilità di risoluzione del dossier", ha detto Patuanelli ai giornalisti al termine dell'incontro.
Alla domanda se si aspetti una decisione a breve da parte di Bruxelles, il ministro ha risposto: "Il dossier è in stato avanzato, come è a uno stato avanzato il bando che sta predispônendo il commissario Giuseppe Leogrande su Alitalia, che verrà presto pubblicato, e che avrà dei tempi abbastanza celeri per la presentazione delle offerte
"L'obiettivo, che è normativo, perché è fissato da una norma primaria - ha continuato il ministro -, è quello di arrivare a fine maggio con la soluzione per Alitalia. In questo momento c'è il bando, e la risposta che il mercato darà io credo che sarà soddisfacente".
A chi chiedeva se si attenda una decisione favorevole di Bruxelles, Patuanelli ha replicato: "Credo che la Commissione farà le sue valutazioni. Immagino che la discontinuità economica che daremo alla cessione dei rami d'azienda sarà tale pêr cui, anche laddove dovessero essere valutati come aiuto di Stato i prestiti-ponte che si sono succeduti, non ci sarà una ipotesi di ripetizione per la nuova compagine".
Quindi non si prevedono nuovi prestiti ponte? "No", ha confermato il ministro, puntualizzando poi che quando si parla di 9 miliardi di euro perduti dal contribuente nelle varie misure a favore della Compagnia "il conto non tiene dentro la parte di fiscalità legata agli stipendi e tante altre cose, come 11.000 dipendenti che ci lavorano e le loro famiglie che ci vivono".
Comunque, ha aggiunto il ministro, "credo che effettivamente su Alitalia sia stata fatta una gestione non corretta di politica aziendale, e che si sia persa un'occasione in particolare nel 2008 quando si è voluto sbandierare l'italianità della Compagnia, mentre la soluzione era a portata di mano", e se fosse stata colta "ora non saremmo qua a parlarne".
"Ciò detto - ha insistito Patuanelli - non è intenzione del governo pensare a un ulteriore prestito-ponte; riteniamo che non ce ne sarà la necessità; quel dossier è in mano a un commissario capace, che sta gestendo il nuovo bando che porterà a una soluzione definitiva".
Quanto alla possibilità che quei miliardi vengano perduti, il ministro ha spiegato: "Vedremo quello che succederà con il bando, con le offerte, con il prezzo offerto che sarà un elemento del bando, e quindi con quanto resterà in cassa dell'Amministrazione straordinaria. E' storicamente sempre accaduto così, vediamo come sarà in questo caso".
In conclusione, a chi chiedeva se una eventuale decisione negativa della Commissione europea sul prestito-ponte (con richiesta di restituzione) ricadrebbe sulla vecchia società, Patuanelli ha risposto: "E' evidente", aggiungendo che un giudizio negativo di Bruxelles, "io non lo escludo né lo anticipo"
"Abbiamo visto molti punti di contatto, rispetto a quello che stiamo facendo in Italia, con la visione della Direzione generale Concorrenza" della Commissione, "stiamo valutando passo passo però credo che ci siano delle possibilità di risoluzione del dossier", ha detto Patuanelli ai giornalisti al termine dell'incontro.
Alla domanda se si aspetti una decisione a breve da parte di Bruxelles, il ministro ha risposto: "Il dossier è in stato avanzato, come è a uno stato avanzato il bando che sta predispônendo il commissario Giuseppe Leogrande su Alitalia, che verrà presto pubblicato, e che avrà dei tempi abbastanza celeri per la presentazione delle offerte
"L'obiettivo, che è normativo, perché è fissato da una norma primaria - ha continuato il ministro -, è quello di arrivare a fine maggio con la soluzione per Alitalia. In questo momento c'è il bando, e la risposta che il mercato darà io credo che sarà soddisfacente".
A chi chiedeva se si attenda una decisione favorevole di Bruxelles, Patuanelli ha replicato: "Credo che la Commissione farà le sue valutazioni. Immagino che la discontinuità economica che daremo alla cessione dei rami d'azienda sarà tale pêr cui, anche laddove dovessero essere valutati come aiuto di Stato i prestiti-ponte che si sono succeduti, non ci sarà una ipotesi di ripetizione per la nuova compagine".
Quindi non si prevedono nuovi prestiti ponte? "No", ha confermato il ministro, puntualizzando poi che quando si parla di 9 miliardi di euro perduti dal contribuente nelle varie misure a favore della Compagnia "il conto non tiene dentro la parte di fiscalità legata agli stipendi e tante altre cose, come 11.000 dipendenti che ci lavorano e le loro famiglie che ci vivono".
Comunque, ha aggiunto il ministro, "credo che effettivamente su Alitalia sia stata fatta una gestione non corretta di politica aziendale, e che si sia persa un'occasione in particolare nel 2008 quando si è voluto sbandierare l'italianità della Compagnia, mentre la soluzione era a portata di mano", e se fosse stata colta "ora non saremmo qua a parlarne".
"Ciò detto - ha insistito Patuanelli - non è intenzione del governo pensare a un ulteriore prestito-ponte; riteniamo che non ce ne sarà la necessità; quel dossier è in mano a un commissario capace, che sta gestendo il nuovo bando che porterà a una soluzione definitiva".
Quanto alla possibilità che quei miliardi vengano perduti, il ministro ha spiegato: "Vedremo quello che succederà con il bando, con le offerte, con il prezzo offerto che sarà un elemento del bando, e quindi con quanto resterà in cassa dell'Amministrazione straordinaria. E' storicamente sempre accaduto così, vediamo come sarà in questo caso".
In conclusione, a chi chiedeva se una eventuale decisione negativa della Commissione europea sul prestito-ponte (con richiesta di restituzione) ricadrebbe sulla vecchia società, Patuanelli ha risposto: "E' evidente", aggiungendo che un giudizio negativo di Bruxelles, "io non lo escludo né lo anticipo"