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s4lv0z

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Decine di metri quadri in spiaggia in Italia? Sei mai stato in una spiaggia ligure?Beh, non ti auguro l’esperienza, ma neanche senza il virus.
Piuttosto 10 ore in classe economica piena a tappo.
A scanso di equivoci non sono per il distanziamento sugli aerei (tantomeno se generato per ripicca dei ferrovieri) ma al mare ti puoi gestire come credi e scegliere i rischi da correre... Ecco come si presentava la mia scelta (ammetto non ligure) di questa mattina. Aerei, treni e spiagge...per me sono decisamente diversi.


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vipero

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.
Lo scorso uichend ero sulle sassose spiagge del levante ligure.
Si tenta di rimanere a più di un metro, più o meno ci si riesce.
Movida serale invece è stata a prova di distanziamento. Assembramento continuo e mascherine col contagocce.
Devo ammettere di essere diventato paranoico e quindi mi sono guardato bene dal passeggiare tra la folla.
 
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airport81

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Scusa Cesare ho un dubbio: se si va in Spagna bisogna fare la registrazione e poi ti arriva il qr code. Se poi al ritorno per tornare in Italia si fa scalo in un altro aeroporto spagnolo bisogna rifare la registrazione?
 

Cesare.Caldi

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Scusa Cesare ho un dubbio: se si va in Spagna bisogna fare la registrazione e poi ti arriva il qr code. Se poi al ritorno per tornare in Italia si fa scalo in un altro aeroporto spagnolo bisogna rifare la registrazione?
La registrazione penso serve solo per I voli internazionali di ingresso in Spagna se esci dal Paese anche facendo uno scalo non è richiesta.
 
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Cesare.Caldi

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Aerei, compagnie e aeroporti scrivono al governo: «No al distanziamento a bordo»
di Leonard Berberi

Lettera di Iata, Assaeroporti, Ibar, Assaero e Aicalf ai ministri Speranza (Salute) e De Micheli (Trasporti): «Con il distanziamento ulteriore durissimo colpo per il settore»

Le compagnie aeree e gli aeroporti chiedono al governo italiano di non introdurre di nuovo il distanziamento all’interno dei velivoli come misura di prevenzione anti-Covid o l’intero settore potrebbe collassare nel bel mezzo di quella che è una timida ripresa. È quanto si legge nella lettera di due pagine che le principali associazioni di categoria (Iata, Assaeroporti, Ibar, Assaero e Aicalf) hanno inviato martedì 4 agosto al ministro della Salute Roberto Speranza e alla collega delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e della quale il Corriere della Sera ha ottenuto una copia.

La riunione del Cts
La preoccupazione dei vettori e degli scali italiani diventa esplicita alla vigilia della riunione del Comitato tecnico-scientifico — previsto giovedì — che potrebbe decidere una nuova stretta sui voli, ripristinando l’obbligo di distanziamento di almeno un metro anche all’interno degli aeromobili. L’Italia diventerebbe — di nuovo — l’unico Paese in Europa a prevedere questa misura e il provvedimento, spiegano gli esperti, finirebbe per interrompere la gran parte dei collegamenti. Per questo le associazioni di categoria nella lettera ai due ministri auspicano «che tale questione non sia nuovamente al vaglio del Cts» e ricordano «le peculiarità che caratterizzano il trasporto aereo e l’efficacia delle misure implementate nell’ultimo mese e mezzo da tutti gli operatori del settore, con enormi sforzi sia in termini di risorse umane che economiche».

L’unicità italiana
Il Dpcm dell’11 giugno 2020 ha disposto la possibilità di derogare all’obbligo di distanziamento a bordo degli aeromobili nel caso in cui siano rispettate una serie di condizioni come l’aria interna cambiata ogni tre minuti, pulita con i filtri Hepa e in verticale (dall’altro al basso). «Sulla base di quanto sopra — viene scritto nella missiva — dal 15 giugno l’intera macchina del trasporto aereo si è attivata per garantire ai passeggeri l’attuazione e il rispetto delle misure sanitarie disposte, con il precipuo obiettivo di ridurre quanto più possibile il rischio di contagio da Covid-19». Nella comunicazione si ricorda al governo italiano che nessuna istituzione europea — l’Easa (l’agenzia per la sicurezza aerea) e l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) — prevede «alcun distanziamento fisico a bordo, in linea peraltro con quanto indicato anche a livello internazionale»

Le misure
Iata, Assaeroporti, Ibar, Assaero e Aicalf ricordano che per contenere la diffusione del coronavirus hanno introdotto «numerose misure quali, a mero titolo esemplificativo, il contingentamento degli accessi in aerostazione, la rilevazione della temperatura corporea, la pulizia e sanificazione delle superfici e degli ambienti, l’obbligo di indossare la mascherina in aeroporto e per l’intero periodo di permanenza a bordo, il rispetto delle regole per il trasporto dei bagagli e, non da ultima, la tracciabilità dei passeggeri e l’attività di raccolta delle autodichiarazioni rilasciate dai passeggeri in arrivo in Italia».

La richiesta al governo
Proprio per questo, scrivono le associazioni ai ministri Speranza e De Micheli, e «in assenza di nuove e diverse evidenze scientifiche, un passo indietro segnerebbe un ulteriore durissimo colpo per il settore, con effetti dirompenti sull’operatività aeroportuale e sulla mobilità dei passeggeri, essendo evidente che in una macchina così complessa e articolata, ogni ulteriore elemento di appesantimento rischia di pregiudicarne il complessivo funzionamento». «Auspichiamo vivamente che le specifiche disposizioni vigenti per il settore non siano modificate in termini maggiormente restrittivi — concludono —, non essendoci alcuna evidenza di un peggioramento delle condizioni correlate a tale modalità di trasporto».

Il rischio caos voli
L’introduzione del distanziamento — spiegano al Corriere i dirigenti di due diverse compagnie aeree straniere — potrebbe costringere alla cancellazione di migliaia di voli nazionali e internazionali e di centinaia di migliaia di biglietti già emessi. «Volare con un tasso di riempimento di non più del 65% per noi sarebbe economicamente insostenibile a meno di non aumentare in modo evidente il costo del viaggio e in assenza di un contributo da parte del governo italiano», confida il manager di una delle principali low cost operanti nel Paese. Una situazione che riporterebbe l’Italia al caos normativo — in materia di rimborsi ai viaggiatori — delle settimane subito dopo l’inizio della pandemia nel nostro Paese e nel resto dell’Europa.

 
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delta75

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Buonasera ragazzi, qualcuno sa quando apriranno le frontiere USA?
A saperlo...per ora hanno alleggerito alcune restrizioni, gli studenti con visto F1 adesso possono entrare senza problemi e senza quarantena. Credo che appena si stabilizzerà la situazione contagi troveranno un accordo per ripristinare gli spostamenti...
 

13900

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Guardiamo ai dati dell'ECDC.

Se si guarda all'"attack rate" (ossia casi/100.000 abitanti) per le ultime 2 settimane, che mi sembra di capire siano i valori più usati dai vari paesi per vedere se aprire o meno, ritrovo questi dati:

Screen Shot 2020-08-05 at 06.12.24.png

Considerando che abbiamo chiuso alla Romania con 85.24, gli USA hanno un tasso 3.5 volte più alto... Mi sa che per un bel po' (butto lì il giorno delle elezioni a Novembre, giusto per buttare un numero) sarà difficile entrare.
 

OneShot

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Guardiamo ai dati dell'ECDC.

Se si guarda all'"attack rate" (ossia casi/100.000 abitanti) per le ultime 2 settimane, che mi sembra di capire siano i valori più usati dai vari paesi per vedere se aprire o meno, ritrovo questi dati:

View attachment 10940

Considerando che abbiamo chiuso alla Romania con 85.24, gli USA hanno un tasso 3.5 volte più alto... Mi sa che per un bel po' (butto lì il giorno delle elezioni a Novembre, giusto per buttare un numero) sarà difficile entrare.
Interessante, grazie 13900.
Giusto una precisazione: l'ultima colonna rappresenta la percentuale casi/morti, ho capito bene?
 

Cesare.Caldi

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No al distanziamento sugli aerei: le low cost prevedono «caos e voli annullati»
04/08/2020

MALPENSA – L’eventuale ripristino delle norme di distanziamento sociale sugli aerei, sul modello della “retromarcia” del governo per i passeggeri dei treni, provocherebbe «gravose conseguenze» per i passeggeri e gli operatori. Il settore del trasporto aereo e quello del turismo rischierebbero il «caos», secondo le stime di AICALF, l’associazione di categoria delle compagnie low cost che operano in Italia.

Le stime delle compagnie
«Migliaia di possibili voli annullati e migliaia di persone costrette a rinunciare a viaggi pianificati». Uno scenario quasi apocalittico negli aeroporti italiani dove operano i vettori low cost riuniti sotto la bandiera dell’AICALF: BlueAir, EasyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano oltre il 50% del traffico in Italia. «Seguendo le disposizioni dettate da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), i vettori aerei hanno dimostrato di essere in grado di garantire ai passeggeri e al personale il massimo livello di sicurezza a bordo – spiega una nota dell’Associazione Italiana Low Fares Airlines – tornare indietro, oggi, sarebbe assurdo e incomprensibile, senza alcun fondamento scientifico».

Aerei più sicuri
Le conseguenze di una reintroduzione del distanziamento sociale a bordo preoccupano molto i vettori low cost: «Le linee guida hanno dimostrato di garantire il massimo della sicurezza a bordo per passeggeri e operatori, motivo per il quale ci auguriamo che possano continuare a essere valide senza cambiamenti – sottolinea il presidente di AICALF Matteo Castioni – rispetto agli altri mezzi di trasporto, sugli aerei non ci sono posti frontali, il ricambio dell’aria è garantito ogni tre minuti dai filtri Hepa, certificati a livello europeo, motivo per cui si può viaggiare in aereo in maniera differente rispetto agli altri mezzi di trasporto. Inoltre, il personale a bordo ha il controllo del fatto che tutti indossino sempre le mascherine. Senza parlare delle misure messe in campo dai gestori aeroportuali prima dell’imbarco».

«No alla retromarcia»
Insomma, dopo le polemiche sullo stop improvviso, dettato dal governo, rispetto all’occupazione del 100% dei posti sui treni ad alta velocità, le low cost chiedono al governo di non agire in modo analogo per quel che riguarda gli aerei: «Reintrodurre oggi misure di distanziamento a bordo, senza alcuna evidenza scientifica, vanificherebbe tutti gli sforzi fatti finora».

 

Cesare.Caldi

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Secondo anticipazioni la riunione per discutere eventuali rimodulazioni dei divieti nel settore dei trasporti (aerei, treni, trasporto pubblico) è fissata per domani in mattinata a Palazzo Chigi.
 

Cesare.Caldi

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Coronavirus, il parere del Comitato tecnico scientifico sul distanziamento sui treni regionali, le fiere e le discoteche
La riunione del comitato in vista del Dpcm che dovrà esaminare regole e divieti

Termoscanner non obbligatori, ma deve rimanere il divieto di uscire se si ha la febbre oltre 37,5; la capienza dei treni, anche regionali, va tenuta al 50 per cento; gli aerei possono invece viaggiare a pieno carico; discoteche e stadi restano ancora chiusi; sì alle fiere con varie limitazioni: è questo l’orientamento degli esperti del comitato tecnico scientifico che si riunisce oggi alle 15 in vista della firma del nuovo Dpcm per contenere il contagio da coronavirus.

Treni ad alta velocità e regionali
L’argomento più controverso sembra essere quello dei treni. L’ordinanza del ministero della Salute ha vietato che in Alta Velocità si possano occupare tutte le poltrone, come era stato invece deciso in un primo momento. Le Regioni hanno invece mantenuto la capienza al 100% sui convogli locali. Davanti al Cts arriverà oggi la ministra dei Trasporti Paola De Micheli proprio per discutere della materia. L’orientamento degli esperti è quello di suggerire anche ai governatori di far mantenere il distanziamento di almeno un metro, a meno che non si tratti delle poltrone in linea verticale dove è escluso avere il «faccia a faccia» tra i passeggeri. Dello stesso parere è anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che durante il question time di mercoledì, in Parlamento, ha detto che «le regole essenziali tra cui il rispetto di 1 metro di distanziamento devono essere necessariamente rispettate nei luoghi chiusi», e ha citato come eccezione gli aerei.

I voli
Proprio su questo punto Cts si era già espresso: potranno continuare a volare a pieno carico perché il sistema di ventilazione garantisce la sicurezza. Durante la riunione si tornerà a ribadire che si tratta di condizioni completamente diverse di quelle ferroviarie.

Niente obbligo di termoscanner
Tra i quesiti sottoposti al giudizio degli scienziati c’è quello che riguarda l’eventuale obbligo di sistemare i termoscanner agli ingressi degli uffici pubblici, ma anche privati. La scelta appare ormai scontata ed esclude che ci possa essere un’imposizione. Sarà raccomandato ai cittadini di misurarsi sempre la febbre, di non uscire se si ha più di 37,5. Per i privati che hanno la possibilità rimane la raccomandazione di metterlo agli ingressi, ma senza imposizione.

No a discoteche e stadi
Per le discoteche rimane il no degli esperti perché troppo alto rimane il rischio di assembramento. Una contrarietà del resto manifestata anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Cts esprimerà giudizio negativo anche sulla apertura degli stadi ai tifosi, riservandosi comunque una nuova valutazione nelle prossime settimane che dovrà tenere conto dell’andamento della curva epidemiologica. L’ostacolo maggiore riguarda la possibilità di far stare tutti seduti e soprattutto di individuare gli eventuali positivi e poi ”tracciare” tutti i loro contatti.

Le regole per le fiere
Più aperta è la discussione sulle fiere. L’orientamento è quello di concedere il via libera, sia pur con prescrizioni molto rigide sugli ingressi, il contingentamento del numero dei visitatori, il distanziamento e gli eventuali punti di aggregazione nelle pause.

 

ILM4rcio

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Ultime due settimane
Esatto, però manca sempre un dato, il numero di test eseguiti; negli Emirati Arabi hanni testato quasi tutta la popolazione con botte di 40-50.000 tanponi al giorno, certe aziende obbligano i dipendenti a fare un tampone a settimana o ogni due; in Italia ad esempio (ma anche tutte le altre nazioni europee) non mi sembra che sia così.
 

Brendon

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Ma la situazione parecchi positivi ed ospedali capaci di gestire la situazione è poi un problema così preoccupante? Abito in una località turistica e vedendo ogni giorno la situazione nelle spiagge, ristoranti, supermercati... mi chiedo come sia possibile non avere MOLTI casi in più.
 

Qantaslink

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Enac contro Ryanair: "Viola le norme anti Covid"
Decreto di Conte dal 10.08 Nessuna limitazione, invece, riguarderà gli aerei: gli scienziati hanno ribadito il via libera a occupare tutti i posti alla luce del sistema di ricircolo dell’aria.

Chi dice una cosa e chi altro, come siamo messi male
 
Stato
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