Thread Easyjet


speedbird001

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Dal 15 giugno easy riapre 8 tratte nazionali da Mxp.
Unica rotta internazionale sara’ brindisi ginevra.
Bizzarra.
 

Fewwy

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Unica rotta internazionale sara’ brindisi ginevra.
Bizzarra.
Se non sbaglio, in un post perso nei meandri dove venivano elencate le prime timide riaperture di SWISS, risultava anche un Ginevra-Puglia (Bari o Brindisi, non ricordo) che mi aveva particolarmente colpito... a quanto pare, gli svizzeri sono habitué della regione.
 

salva86

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Se non sbaglio, in un post perso nei meandri dove venivano elencate le prime timide riaperture di SWISS, risultava anche un Ginevra-Puglia (Bari o Brindisi, non ricordo) che mi aveva particolarmente colpito... a quanto pare, gli svizzeri sono habitué della regione.
Non sono gli svizzeri, son tutti i terroni che vivono li (sono leccese). A molti che avevano già programmato di tornare per le ferie estive, le aziende dove lavorono hanno "consigliato" fortemente di non venire in ferie in Italia. Non scherzo, un amico ha la suocera bloccata li da marzo, son sicuro sarà sul primo volo...
 
Ultima modifica:

AZ209

Socio AIAC
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24 Ottobre 2006
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Londra.
easyJet cambiera' brand e nome per smettere di pagare royalties e divincolarsi definitivamente dalla EasyGroup di Stelios?


Rebranding would make financial sense for EasyJet: HSBC

EasyJet could slash royalty payments and reduce conflict with its founder by rebranding under the name of former unit Go, according to bank HSBC.
Go was acquired from British Airways in 2003 and absorbed it into EasyJet's business.
The UK budget carrier's founder and major shareholder Stelios Haji-Ioannou recently made an unsuccessful attempt to remove three of its board members, including the chief executive and finance director.
Under the airline's current royalty agreement with Haji-Ioannou, it pays his EasyGroup 0.25% of its revenues for use of the "Easy" brand.
"Logically, seen from today's business reality, it is the EasyGroup companies that should pay a royalty to EasyJet rather than the other way round," argues HSBC analyst Andrew Lobbenberg. "We do not see that scenario as realistic, but the cancellation of radical reduction in the royalty payment from EasyJet to EasyGroup would seem a logical path forward."
HSBC highlights that a break clause allowing for renegotiation of the royalty agreement is due in October, and suggests that this may help to explain the recent conflict with Haji-Ioannou if he is seeking to place pressure on the company "until a stream of royalty payments is defined".
The bank writes: "We believe the key issue now, as in 2010, is that the founder is motivated to maximise the cash returns he can achieve from his EasyJet holding."
While rebranding would be expensive, HSBC's analysis indicates that it would be cheaper than maintaining the current agreement.
HSBC estimates that the total price of the EasyGroup relationship to the airline is £604 million ($745 million) over the next 40 years, assuming a post-Covid-19 growth rate of around 5%, and including royalty fees and the cost of the disruption caused by semi-regular conflict with its founder.
Based on the costs incurred in other airlines' marketing overhauls, HSBC concludes that rebranding EasyJet be a far cheaper option.
"Averaging the cost of rebranding across our eight data points, we derive an estimated £182 million cost of rebranding," Lobbenberg writes. "This is 15% greater than the FY19 £157 million marketing budget. So the idea that you could rebrand a business by doubling the one-year marketing budget seems reasonably intuitive to us."
HSBC believes that EasyJet may still own the Go brand, which "was a well-regarded stylish brand, whose name and concept worked effectively across European markets".
It adds that Ryanair has done something similar with the relaunch of Buzz, which was originally a carrier the Irish carrier purchased from KLM around the same time that EasyJet bought Go. "We also think Ryanair's deployment of multiple airline brands, including Ryanair, Buzz, Lauda and Malta Air, does show the ability of airlines to work with new and different brands," HSBC notes.
Cirium
 

VincenzOne92

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8 Giugno 2016
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Non sono gli svizzeri, son tutti i terroni che vivono li (sono leccese). A molti che avevano già programmato di tornare per le ferie estive, le aziende dove lavorono hanno "consigliato" fortemente di non venire in ferie in Italia. Non scherzo, un amico ha la suocera bloccata li da marzo, son sicuro sarà sul primo volo...
Confermo la grandissima presenza di Sud Italia a GVA (me compreso).
 

CreWatStastion

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11 Dicembre 2013
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Dopo aver elemosinato i voti dei dipendenti a favore del Board,oggi il CEO annuncia un taglio del personale del 30% ossia 4500 posti a rischio
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Lavoro & Precari

EasyJet pronta a tagliare il 30% dei dipendenti: 4500 lavoratori a rischio. L’ad Lundgren: “Impossibile vendere solo un terzo dei posti”
EasyJet pronta a tagliare il 30% dei dipendenti: 4500 lavoratori a rischio. L’ad Lundgren: “Impossibile vendere solo un terzo dei posti”



Se l’Italia dovesse prorogare il metro di distanza "allora non voleremo da voi - dice l’ad -. Ma sarebbe dannoso per la ripresa: il Paese rischia di restare indietro"


EasyJet ha annunciato di essere pronta a tagliare il 30% dei suoi dipendenti a causa del blocco dei voli e del calo della domanda a lungo termine come conseguenza dell’emergenza covid. Si tratta di 4500 posti di lavoro a rischio dal momento che, come ricorda Bloomberg, la società ha circa 15mila addetti. La compagnia inglese, il secondo maggior operatore europeo low cost, comincerà le consultazioni coi lavoratori sui tagli nei prossimi giorni, come si legge in una nota.
In un’intervista al Corriere della Sera, l’amministratore delegato Johan Lundgren ha spiegato che le incognite per la ripartenza sono molte, oltre a quella per l’obbligo a bordo del distanziamento di un metro tra i viaggiatori. In ogni caso, la ripresa “sarà graduale – dice Lundgren -: prima con voli domestici, poi continentali. Aumentano le prenotazioni, ma soprattutto le ricerche via web, in particolare sull’Italia, per le vacanze estive. Ci aspettiamo che l’obbligo di distanziamento finisca il 15 giugno perché è quello che sostengono le evidenze mediche e le raccomandazioni di Easa e Icao. E’ impossibile per le compagnie operare potendo vendere soltanto un terzo dei sedili”.


Se l’Italia dovesse prorogare il metro di distanza “allora non voleremo da voi – dice l’ad -. Ma sarebbe dannoso per la ripresa: il Paese rischia di restare indietro”. E quanto ai tre miliardi ad Alitalia, “non discuto la nazionalizzazione – afferma -. Ma il supporto deve essere disponibile per tutti, altrimenti si genera una distorsione. Gli aiuti stanziati in Europa rischiano di andare a vettori inefficienti. L’Italia è uno dei mercati principali per easyJet: da voi abbiamo dipendenti, trasportiamo quasi gli stessi passeggeri di Alitalia, diamo il nostro contributo al Paese. Ritengo inaccettabile che si aiuti solo un’aviolinea”.


“Non sono contrario ai supporti – continua -, ma questo deve avvenire a condizioni di mercato, come per i fondi chiesti da noi. Non possono esserci favoritismi”. E sui 130 milioni per gli altri vettori italiani, “perché – si chiede Lundgren – lo Stato deve dare contributi sulla base della nazionalità? Abbiamo aerei basati e paghiamo le tasse da voi. Anche noi siamo italiani. Chiediamo più trasparenza nei meccanismi di accesso a quei sussidi. E chiediamo anche altri interventi per aiutare tutto il nostro settore, come la riduzione della tassazione aeroportuale e di creare un fondo per gli scali da usare per incentivare le compagnie a volare in Italia. I blocchi tra i Paesi hanno reso impossibile gli spostamenti. Ora, passata l’emergenza, il governo deve supportare il trasporto aereo, senza distinzioni”.
 

TapiroVolante

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Se l’Italia dovesse prorogare il metro di distanza "allora non voleremo da voi - dice l’ad -. Ma sarebbe dannoso per la ripresa: il Paese rischia di restare indietro"


Se, come dicevano i patres "in medio stat virtus" intanto si potrebbe iniziare a proporre, ove possibile, di volare con il solo posto centrale libero: non saremmo al metro di distanza, ma eviteremmo l'effetto "vagone bestiame" che sembrerebbe essere visto come un rischio inaccettabile da parte dei Grandi Saggi del CTS.
Le compagnie magari guadagnerebbero un po' meno, ma si eviterebbe la paralisi totale con conseguente aggiunta di 4500 individui alla categoria dei probabili morti di inedia dei prossimi mesi.
 

13900

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Se, come dicevano i patres "in medio stat virtus" intanto si potrebbe iniziare a proporre, ove possibile, di volare con il solo posto centrale libero: non saremmo al metro di distanza, ma eviteremmo l'effetto "vagone bestiame" che sembrerebbe essere visto come un rischio inaccettabile da parte dei Grandi Saggi del CTS.
Le compagnie magari guadagnerebbero un po' meno, ma si eviterebbe la paralisi totale con conseguente aggiunta di 4500 individui alla categoria dei probabili morti di inedia dei prossimi mesi.
Il posto in mezzo libero e' inutile. Un po' come l'armamentario (guanti, maschera, occhiali, soprabito di plastica) che si mette la mia vicina di casa per pisciare il cane alle 6:30 AM quando, nel parco, ci siamo solo io e lei.
 
U

Utente cancellato 177252

Guest
La senatrice Lupo e' la prima promotrice del distanziamento a bordo cosi vola solo AZ ed iniziera a perdere vagonate di denaro come sempre e fra 1 anno i 3,5 miliardi saranno gia fumati come i posti di lavoro delle altre compagnie e indotto.
 

Cesare.Caldi

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N/D
La regola del distanziamento a bordo di 1 metro è assurda e devastante per le compagnie ed è ancora piu' penalizzante come numero di posti non vendibili, della regola del posto centrale vuoto che sui NB permette almeno un LF del 66%. Questa regola del metro di distanza a bordo è adottata solo dall' Italia che se non la modifica rischia di essere fortemente penalizzata dalle compagnie che rischiano di isolarla.