SCINTILLE TRA IL LEADER DELLA CGIL EPIFANI E IL GOVERNO
Alitalia, stallo nelle trattative
Berlusconi: «Sono preoccupato»
Appello dei sindacati a Fantozzi: «Ci convochi». La cordata Cai abbandona il tavolo ma l'offerta resta
ROMA - «Siamo a un punto di non ritorno». Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani è pessimista circa l'esito della vicenda Alitalia. E in effetti la situazione di stallo venutasi a creare nelle trattative che riguardano il piano di salvataggio della compagnia non lascia molte speranze. Al termine di una giornata convulsa, in cui la Cai ha lasciato il tavolo delle trattaive, i sindacati cercano un ultimo spiraglio per riaprire il confronto: con una lettera al commissario straordinario Augusto Fantozzi le nove sigle sindacali hanno chiesto di essere ricevute «per comprendere gli atti formali presi e quelli che si accinge a intraprendere». Il premier Silvio Berlusconi si è detto molto preoccupato per la piega che sta prendendo la vicenda Alitalia e per una trattativa che si presenta ad un punto davvero critico. Partecipando al ricevimento per le nozze della giovane deputata del Pdl Elvira Savino, alla quale ha fatto da testimone, il Cavaliere, a chi gliene ha parlato non ha nascosto la preoccupazione per lo stato del confronto. E salutando gli ospiti della festa ha confermato la volontà di continuare a lavorare per la soluzione positiva della trattativa, sperando nel senso di responsabilità dei sindacati. CAI - Dopo il fallimento del tavolo di confronto e della mediazione durata tutta la notte al ministero del Lavoro, la Compagnia Aerea Italiana (Cai), la società che si è fatta carico di avviare il piano, non ha formalmente ritirato la sua offerta ma ha gelato le poche speranze di una apertura: («Cai prende atto, dopo sette giorni di incontri, che non esistono le condizioni per proseguire le trattative»). Il governo ha deciso di concedere ai sindacati un'altra giornata per formulare una eventuale proposta comune e di impegnarsi «affinché la situazione non precipiti con atti irreversibili del commissario o della Cai», assicurando tramite il ministro Sacconi che l'esecutivo farà di tutto per evitare la mobilità ma ribadendo attraverso il ministro Scajola che quella di trattare con Cai è l'unica alternativa alla mobilità e al licenziamento.
SCINTILLE EPIFANI-GOVERNO - Il destino della compagnia dunque è in bilico. E c'è spazio, in una giornata intensa e incerta, anche per un botta e risposta tra il leader della Cgil Guglielmo Epifani e Paolo Bonaiuti. Prima l'accusa del segretario della Cgil: «Non si era mai visto - ha spiegato - un governo che organizza un apparato di soccorso con decreti, carica la collettività di oneri e definisce una cordata di imprenditori per salvare Alitalia, ma che durante la fase finale, mentre si discuteva del rilancio dell'azienda e dei ventimila posti di lavoro, ad un certo punto abbandona il tavolo e fa saltare tutto. Prevedo un esito tragico di questa vicenda». Immediata la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio «Quando Epifani dice che il governo si è alzato e ha lasciato le trattative, evidentemente dormiva». Poi la precisazione di Epifani: «Mai detto governo si sia alzato dal tavolo del confronto su Alitalia, ma ho detto che dovrebbe spiegare perché i rappresentanti della Cai si siano alzati dal tavolo della trattativa, dopo l'impegno profuso dal governo stesso a favore dell'operazione».
BERLUSCONI PREOCCUPATO - Molto preoccupato per la piega che sta prendendo la vicenda Alitalia e per una trattativa che si presenta ad un punto davvero critico. Silvio Berlusconi si è preso una serata di relax dagli impegni istituzionali, mantenendo la promessa di partecipare, dopo aver fatto da testimone nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina, al ricevimento per le nozze della giovane deputata del Pdl Elvira Savino. Ma, a chi gliene ha parlato durante l'affollatissima festa che si è tenuta a Villa Miani, non ha nascosto la preoccupazione per lo stato del confronto per la cessione di Alitalia alla Cai. Il presidente del Consiglio ha lasciato il ricevimento intorno all'una di notte e, salito in macchina per tornare a Palazzo Grazioli, si è rimesso in contatto al telefono con chi sta seguendo da vicino la trattativa. Salutando gli ospiti della festa, il Cavaliere ha confermato la volontà di continuare a lavorare per la soluzione positiva della trattativa, sperando nel senso di responsabilità dei sindacati.(ANSA). PNZ-KYI 13-SET-08 01:30 NNN
L'ANPAC PRENDE TEMPO - Nella lettera a Fantozzi firmata da tutte e nove le organizzazioni sindacali e cioè dalle segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Sdl, e dalle presidenze di Anpac, Unione Piloti, Anpav e Avia le rappresentanze dei lavoratori richiedono «un incontro urgentissimo al fine di ricevere informazioni in ordine agli atti formali di sua competenza». Il presidente dell’Anpac, Fabio Berti, nel frattempo ha sottolineato che i sindacati venerdì sera non riusciranno a produrre nessun documento unitario da presentare a sostegno di una ripresa della trattativa. Berti ha poi spiegato che Sacconi e Matteoli stanno spingendo molto per una ripresa del negoziato, «ma è difficile, le distanze sono serie. Sono distanze importanti». L'intesa tra le parti sulle opzioni per il salvataggio di Alitalia già nelle prime ore della mattinata era apparsa difficile. Di più: secondo i sindacati, le distanze erano «insormontabili». Non a caso lo stesso Sacconi aveva detto di ritenere molto probabile l'avvio già in giornata delle procedure di mobilità per i lavoratori, salvo poi precisare che il governo farà tutto il possibile per evitarla.
GLI ESUBERI - Non si scioglie il nodo esuberi. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, il numero dei lavoratori considerati in eccesso dalla Cai sarebbe di oltre 5mila (ma il ministro Sacconi non ci sta: «Non mi risulta, non è mai emerso»), considerando anche le attività del gruppo per le quali è prevista una esternalizzazione. In particolare, per i piloti ci sarebbero mille esuberi dei quali 130 riguardano l'esternalizzazione delle attività cargo. I dati riguardano complessivamente sia i lavoratori per i quali è previsto il ricorso ad ammortizzatori sociali con una copertura per sette anni, sia i dipendenti di attività per le quali è prevista l'esternalizzazione con la cessione ad altre società. Guardando le singole categorie, sarebbero 1.600 gli esuberi previsti per gli assistenti di volo, 840 per gli operai della manutenzione leggera, 950 nei servizi di terra aeroportuali, 800 per le attività di manutenzione pesante concentrate negli stabilimenti Atitech di Napoli e 360 tra i dipendenti (non piloti) delle attività cargo da esternalizzare.
IL NODO DEI PILOTI - La vicenda si gioca anche sulle dichiarazioni rilasciate a margine degli incontri. Come quella di Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo, che sta dietro a Cai, secondo cui i lavoratori della compagnia «non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia, in particolare i piloti». Una tesi che questi ultimi hanno però subito rispedito al mittente: «Non siamo così capricciosi o poco coscienti - sbotta Roberto Spinazzola, segretario generale dell'Unione Piloti - : l'offerta di Cai è prendere o lasciare e quanto e mille persone in esubero è un dramma non gestibile».
LE REAZIONI POLITICHE - Mentre dunque sul futuro di Alitalia si addensano nubi sempre più scure, dal mondo della politica arrivano le prime reazioni. È il centrodestra a prendere la parola. Mentre Capezzone (FI) e Rotondi (Dca) mettono le mani avanti facendo sapere che un eventuale fallimento sarà da addossare alla responsabilità dei sindacati, il leghista Roberto Calderoli mette l'accento sul fatto che in un modo o nell'altro la questione andrà a chiudersi, con sollievo per le casse pubbliche. Nel Pd è il leader Walter Veltroni a lanciare l'attacco più duro all'esecutivo: «Il governo è allo sbando» accusa il segretario dei democratici, sottolineando che la crisi della compagnia è stata gestita «in modo dilettantesco».
[www.corriere.it]
Alitalia, stallo nelle trattative
Berlusconi: «Sono preoccupato»
Appello dei sindacati a Fantozzi: «Ci convochi». La cordata Cai abbandona il tavolo ma l'offerta resta
ROMA - «Siamo a un punto di non ritorno». Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani è pessimista circa l'esito della vicenda Alitalia. E in effetti la situazione di stallo venutasi a creare nelle trattative che riguardano il piano di salvataggio della compagnia non lascia molte speranze. Al termine di una giornata convulsa, in cui la Cai ha lasciato il tavolo delle trattaive, i sindacati cercano un ultimo spiraglio per riaprire il confronto: con una lettera al commissario straordinario Augusto Fantozzi le nove sigle sindacali hanno chiesto di essere ricevute «per comprendere gli atti formali presi e quelli che si accinge a intraprendere». Il premier Silvio Berlusconi si è detto molto preoccupato per la piega che sta prendendo la vicenda Alitalia e per una trattativa che si presenta ad un punto davvero critico. Partecipando al ricevimento per le nozze della giovane deputata del Pdl Elvira Savino, alla quale ha fatto da testimone, il Cavaliere, a chi gliene ha parlato non ha nascosto la preoccupazione per lo stato del confronto. E salutando gli ospiti della festa ha confermato la volontà di continuare a lavorare per la soluzione positiva della trattativa, sperando nel senso di responsabilità dei sindacati. CAI - Dopo il fallimento del tavolo di confronto e della mediazione durata tutta la notte al ministero del Lavoro, la Compagnia Aerea Italiana (Cai), la società che si è fatta carico di avviare il piano, non ha formalmente ritirato la sua offerta ma ha gelato le poche speranze di una apertura: («Cai prende atto, dopo sette giorni di incontri, che non esistono le condizioni per proseguire le trattative»). Il governo ha deciso di concedere ai sindacati un'altra giornata per formulare una eventuale proposta comune e di impegnarsi «affinché la situazione non precipiti con atti irreversibili del commissario o della Cai», assicurando tramite il ministro Sacconi che l'esecutivo farà di tutto per evitare la mobilità ma ribadendo attraverso il ministro Scajola che quella di trattare con Cai è l'unica alternativa alla mobilità e al licenziamento.
SCINTILLE EPIFANI-GOVERNO - Il destino della compagnia dunque è in bilico. E c'è spazio, in una giornata intensa e incerta, anche per un botta e risposta tra il leader della Cgil Guglielmo Epifani e Paolo Bonaiuti. Prima l'accusa del segretario della Cgil: «Non si era mai visto - ha spiegato - un governo che organizza un apparato di soccorso con decreti, carica la collettività di oneri e definisce una cordata di imprenditori per salvare Alitalia, ma che durante la fase finale, mentre si discuteva del rilancio dell'azienda e dei ventimila posti di lavoro, ad un certo punto abbandona il tavolo e fa saltare tutto. Prevedo un esito tragico di questa vicenda». Immediata la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio «Quando Epifani dice che il governo si è alzato e ha lasciato le trattative, evidentemente dormiva». Poi la precisazione di Epifani: «Mai detto governo si sia alzato dal tavolo del confronto su Alitalia, ma ho detto che dovrebbe spiegare perché i rappresentanti della Cai si siano alzati dal tavolo della trattativa, dopo l'impegno profuso dal governo stesso a favore dell'operazione».
BERLUSCONI PREOCCUPATO - Molto preoccupato per la piega che sta prendendo la vicenda Alitalia e per una trattativa che si presenta ad un punto davvero critico. Silvio Berlusconi si è preso una serata di relax dagli impegni istituzionali, mantenendo la promessa di partecipare, dopo aver fatto da testimone nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina, al ricevimento per le nozze della giovane deputata del Pdl Elvira Savino. Ma, a chi gliene ha parlato durante l'affollatissima festa che si è tenuta a Villa Miani, non ha nascosto la preoccupazione per lo stato del confronto per la cessione di Alitalia alla Cai. Il presidente del Consiglio ha lasciato il ricevimento intorno all'una di notte e, salito in macchina per tornare a Palazzo Grazioli, si è rimesso in contatto al telefono con chi sta seguendo da vicino la trattativa. Salutando gli ospiti della festa, il Cavaliere ha confermato la volontà di continuare a lavorare per la soluzione positiva della trattativa, sperando nel senso di responsabilità dei sindacati.(ANSA). PNZ-KYI 13-SET-08 01:30 NNN
L'ANPAC PRENDE TEMPO - Nella lettera a Fantozzi firmata da tutte e nove le organizzazioni sindacali e cioè dalle segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Sdl, e dalle presidenze di Anpac, Unione Piloti, Anpav e Avia le rappresentanze dei lavoratori richiedono «un incontro urgentissimo al fine di ricevere informazioni in ordine agli atti formali di sua competenza». Il presidente dell’Anpac, Fabio Berti, nel frattempo ha sottolineato che i sindacati venerdì sera non riusciranno a produrre nessun documento unitario da presentare a sostegno di una ripresa della trattativa. Berti ha poi spiegato che Sacconi e Matteoli stanno spingendo molto per una ripresa del negoziato, «ma è difficile, le distanze sono serie. Sono distanze importanti». L'intesa tra le parti sulle opzioni per il salvataggio di Alitalia già nelle prime ore della mattinata era apparsa difficile. Di più: secondo i sindacati, le distanze erano «insormontabili». Non a caso lo stesso Sacconi aveva detto di ritenere molto probabile l'avvio già in giornata delle procedure di mobilità per i lavoratori, salvo poi precisare che il governo farà tutto il possibile per evitarla.
GLI ESUBERI - Non si scioglie il nodo esuberi. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, il numero dei lavoratori considerati in eccesso dalla Cai sarebbe di oltre 5mila (ma il ministro Sacconi non ci sta: «Non mi risulta, non è mai emerso»), considerando anche le attività del gruppo per le quali è prevista una esternalizzazione. In particolare, per i piloti ci sarebbero mille esuberi dei quali 130 riguardano l'esternalizzazione delle attività cargo. I dati riguardano complessivamente sia i lavoratori per i quali è previsto il ricorso ad ammortizzatori sociali con una copertura per sette anni, sia i dipendenti di attività per le quali è prevista l'esternalizzazione con la cessione ad altre società. Guardando le singole categorie, sarebbero 1.600 gli esuberi previsti per gli assistenti di volo, 840 per gli operai della manutenzione leggera, 950 nei servizi di terra aeroportuali, 800 per le attività di manutenzione pesante concentrate negli stabilimenti Atitech di Napoli e 360 tra i dipendenti (non piloti) delle attività cargo da esternalizzare.
IL NODO DEI PILOTI - La vicenda si gioca anche sulle dichiarazioni rilasciate a margine degli incontri. Come quella di Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo, che sta dietro a Cai, secondo cui i lavoratori della compagnia «non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia, in particolare i piloti». Una tesi che questi ultimi hanno però subito rispedito al mittente: «Non siamo così capricciosi o poco coscienti - sbotta Roberto Spinazzola, segretario generale dell'Unione Piloti - : l'offerta di Cai è prendere o lasciare e quanto e mille persone in esubero è un dramma non gestibile».
LE REAZIONI POLITICHE - Mentre dunque sul futuro di Alitalia si addensano nubi sempre più scure, dal mondo della politica arrivano le prime reazioni. È il centrodestra a prendere la parola. Mentre Capezzone (FI) e Rotondi (Dca) mettono le mani avanti facendo sapere che un eventuale fallimento sarà da addossare alla responsabilità dei sindacati, il leghista Roberto Calderoli mette l'accento sul fatto che in un modo o nell'altro la questione andrà a chiudersi, con sollievo per le casse pubbliche. Nel Pd è il leader Walter Veltroni a lanciare l'attacco più duro all'esecutivo: «Il governo è allo sbando» accusa il segretario dei democratici, sottolineando che la crisi della compagnia è stata gestita «in modo dilettantesco».
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