Toto-Lotteria: cosa ne sarà di VBS?


RogerWilco

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Nuovo collegamento bisettimanale da Windrose che collegherà Brescia con Ivano-Frankovsk dal 20 maggio.
 

AZ209

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Aeroporto: aumento di capitale con il nodo concessione

«Stiamo creando le condizioni per far decollare il D’Annunzio». Il numero uno di Aib Marco Bonometti lascia l’assemblea di Abem convintoche sia la volta buona. «O si parte ora o non si parte più» dirà poco dopo il presidente Giuliano Campana.

Nel primo pomeriggio di ieri, in camera di commercio, l’assemblea della società ha varato l’aumento di capitale da 6 milioni di euro funzionale a creare la newco che gestirà lo scalo di Montichiari. L’obiettivo è partire a fine anno, anche se tutto è legato al rilascio della «nuova» concessione per Montichiari
.
La società Abem creata nel 2007 dal mondo economico bresciano, oggi ha uncapitale sociale di un milione. Verrà portato a 7: scontata l’adesione di Camera di commercio (principale socio con il 50,5%) e Aib (39%), mentre si vedrà quel che decideranno le altre associazioni di categoria e palazzo Loggia, soci con l’1%. Potrebbe esserci qualche uscita (Upa) e qualche nuovo ingresso (Coldiretti). La scadenza per ultimare l’operazione è fissata al 31 ottobre 2016, con l’ultimo mese aperto a nuovi soci.

Con quei soldi Abem parteciperà al 20% alla newco che sarà creata per la gestione del D’Annunzio. L’altro 80% resterà nelle mani della Catullo. Pare che ci siano già contatti con 4 o 5 compagnie, non solo cargo, che potrebbero atterrare a Montichiari, in primis Ryanair, portata in dote da Save, socio forte della Catullo.

http://www.giornaledibrescia.it/eco...di-capitale-con-il-nodo-concessione-1.3086611
 

rommel

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Aeroporto: aumento di capitale con il nodo concessione

«Stiamo creando le condizioni per far decollare il D’Annunzio». Il numero uno di Aib Marco Bonometti lascia l’assemblea di Abem convintoche sia la volta buona. «O si parte ora o non si parte più»
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Propendo per la seconda ipotesi...
 

NoEmptyElse

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BS
Reduce dal caffè al bar, ho notizie fresche lette dal GdB: Windorose opererà 2w per Ivano Frankivsk su un Embraer 145 "con motore a reazione che consente di viaggiare a oltre 800 kmh di velocità". Il volo (da non chiamare "delle badanti" si specifica) raccoglierà la comunità ucraina tra Lombardia e Veneto. Schedulato fino al 28 ottobre ma sperano di continuare nella invernale. Poi si parla di incontri con generici vettori cargo e della speranza di attivare un Mostar per raccogliere turismo religioso.
Poi Luglio-settembre 2w per Olbia e in inverno charter in arrivo da Israele per gli sciatori.
MXP trema...
 

AZ209

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Aeroporto di Montichiari: «Urgenti sinergie con Orio»

Dall’aeroporto di Montichiari decollano, in un anno, tante persone quante a Bergamo in mezza giornata. Campana: «Non saranno i bresciani a pagare il debito con Enav»

Dall’aeroporto di Montichiari decollano, in un anno, tante persone quante a Bergamo in mezza giornata. E le timide speranze di (ri)lancio rinfocolatesi con l’avvio del vettore cargo Sw verso l’Asia, attivo da un mese e mezzo, rischiano di essere gelate dal maxi debito da 20 milioni di euro che i gestori veronesi hanno contratto con Enav. Come? Non pagando i servizi di assistenza aerea dal 2002 al 2012. Un «rosso» che preoccupa le istituzioni bresciane, speranzose nell’imminente arrivo di sinergie con Bergamo (che scoppia di salute) per vedere l’arrivo di passeggeri e merci. Cercando di mettere così di mettere a reddito lo scalo, dopo 18 anni di perdite (costate 60 milioni).

La sentenza verrà impugnata in appello e in Cassazione

I vertici di Catullo - società che gestisce lo scalo di Verona e quello bresciano - gettano acqua sul fuoco. Dicono che la sentenza del tribunale di Roma verrà impugnata in appello ed in Cassazione. Ma a Verona sarebbe già arrivata l’ingiunzione di pagamento di Equitalia. E 20 milioni in meno peseranno eccome sul futuro di Montichiair. Giuliano Campana però, il presidente di AbeM, società formata al 20% dagli imprenditori bresciani (il resto è di Catullo) assicura «che i 30 milioni previsti per il rilancio del D’Annunzio sono al sicuro. Attendiamo l’imminente ok dell’Enac, con il quale AbeM affitterà un ramo d’azienda da Catullo, concessione compresa. Non saremo noi a pagare quella maxi sanzione». Campana però non nega un certo fastidio per non essere stato informato esattamente della condanna subita da Catullo. Lo stesso fastidio palesato dal presidente della Provincia, Pierluigi Mottinelli, ente locale bresciano che detiene l’ uno per cento circa di quote del D’Annunzio (i comuni di Limone, Desenzano e Salò detengono uno zero-virgola). Chiederà conto del maxi debito nei confronti di Enav («di cui non eravamo a conoscenza», conferma) allo stesso ministro Delrio.

Mottinelli auspica la ripresa delle relazioni con Bergamo

«Premesso che noi non partecipiamo alle decisioni della Catullo da quando l’ex presidente della Provincia, Daniele Molgora, ha rinunciato a svolgere un ruolo da protagonista all’interno di questa società - prosegue Mottinelli -. Ma le aspettative che avevo non sono all’altezza dell’impegno dimostrato fino ad oggi. Nonostante due anni di enunciazioni è l’ora di passare dalle parole ai fatti». Il presidente del Broletto non rimpiange «la mancanza di una gara europea», la via indicata dal Tar nel 2014 (su ricorso di Abem e Sacbo) quando stava per concretizzarsi l’asse bresciano-bergamasca per la gestione dello scalo. Poi è arrivata la “pace dei cieli” e il ministero ha riaffidato la concessione (quarantennale) alla Catullo. Ora è lo stesso Mottinelli ad auspicarsi «la ripresa delle relazioni e delle sinergie con Bergamo, aeroporto che ha raggiunto un livello tale di saturazione da dover cercare altri sbocchi, così come Linate del resto». Le solide basi politiche ci sono: gli ottimi rapporti politici che lui (e soprattutto il sindaco Del Bono) detengono con il sindaco di Bergamo. A tifare per l’asse Brescia-Verona-Bergamo recentemente era stato il presidente Enac, Vito Riggio, che aveva promesso un tour istituzionale tra Lombardia e Veneto (ad aprile) che però non si è concretizzato. Anche Campana a questo punto si auspica che Montichiari possa drenare il surplus di voli che Orio al Serio (11 milioni di passeggeri l’anno) non riuscirà a gestire in futuro: «So che Gori è interessato a sviluppare sinergie con Montichiari. Vanno agevolate al più presto». E sul «rosso» nel quale sprofonderà Catullo una volta pagato il suo debito con Enav? Campana confida nel ruolo chiave del presidente di Save Enrico Marchi, che detiene il 40% proprio di Catullo. Vero è che in questo periodo Save, è alle prese con tutt’altra vicenda. L’uscita dalla compagine societaria di Finint e Morgan Stanley. Montichiari, rischia di diventare l’ultimo dei problemi per il manager veneziano.

http://brescia.corriere.it/notizie/...io-21e390f6-354b-11e7-ae5c-ac92466523f8.shtml
 

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Bergamo interessata all’alleanza con l’aeroporto di Montichiari

Bruni (Sacbo): Orio non ha spazio per ampliarsi. E la società è interessata a stringere alleanze industriali con Montichiari. Per lo scalo bresciano può essere la svolta

Sacbo, società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, è interessata a stringere alleanze industriali con Montichiari. Lo conferma il nuovo presidente, l’avvocato Roberto Bruni, già sindaco di Bergamo e oggi consigliere regionale del Patto Civico Ambrosoli. Per lo scalo bresciano - diventato maggiorenne proprio quest’anno ma rimasto allo stato embrionale per numero di voli - potrebbe davvero significare una svolta epocale.

Gli auspici del sindaco Del Bono, gli «sos» lanciati recentemente da Giuliano Campana, presidente di AbeM (società al 20% bresciana e all’ 80% veneta che si accinge a gestire lo scalo) e dal presidente della Provincia, Pierluigi Mottinelli, non sono caduti nel vuoto. «Noi godiamo di ottima salute - spiega Bruni -ma dobbiamo fare i conti con un aeroporto che ha risorse limitate (non c’è più spazio per estendersi, ndr ): le prospettive di sviluppo passano attraverso aggregazioni. Se queste non risultassero praticabili o convenienti potranno essere strette semplici alleanze industriali». Il verdetto arriverà in autunno: «Nel giro di pochi mesi la società prenderà delle iniziative - conferma il neopresidente -. Io sono stato scelto anche per intensificare una fase di relazione tra i territori e le diverse società aeroportuali. Mi sono insediato una settimana fa e sto studiando la situazione. Parlo con tutti, senza alcun pregiudizio, anche se la decisione finale non è in capo a me ma agli azionisti». Bruni metterà in agenda incontri con gli enti locali bresciani e veronesi, e con i manager di D’Annunzio Catullo e Save. E con Vito Riggio, presidente Enac che un paio di mesi fa si era auspicato una triplice alleanza tra Bergamo-Brescia e Verona.

Orio conta 11 milioni di passeggeri all’anno. Lì in 12 ore atterranno i passeggeri che Brescia vede in un anno (19mila). A Montichiari c’è solo un volo per l’Ucraina, i voli postali e un collegamento bisettimanale cargo con Baku-Hong Kong del vettore Sw. Ma il traffico merci nel 2016 è crollato del 58% (da 31mila a 13mila tonnellate). E sul piano di rilancio preparato da Catullo (1,5 milioni di passeggeri al 2021) è piombata come un macigno la condanna al pagamento di 20 milioni di euro ad Enav, per i servizi d’assistenza aerea dal 2002 al 2012. I bergamaschi però sono già stati scottati dal mancato accordo con i veneti che pareva nell’aria nel 2014. E sul tavolo delle trattative ora Sacbo ci mette anche Linate. Ma non è satura di voli? «Dobbiamo capire se si liberano spazi dopo il caos di Alitalia» spiega Bruni. Una mossa strategica nei confronti dei veneti, affinché non siano troppo «esosi» in caso di eventuali alleanze. E Bruni resta convinto che la concessione di Montichiari andasse messa a gara. In quel caso il rilancio sarebbe probabilmente già realtà.

http://brescia.corriere.it/notizie/...ri-8e14245a-3b97-11e7-83da-130c74015a48.shtml
 

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D’Annunzio, Ryanair dal 2018 e cargo da Bergamo?

Paolo Arena (Catullo) sta lavorando a un rilancio dello scalo bresciano. La compagnia low-cost non prima di un anno. E da Orio Serio ragionano sulle merci.

(red.) Potrebbe muoversi qualcosa nel panorama del sistema aeroportuale del nord Italia. E al centro della discussione resta lo scalo bresciano “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari. Secondo quanto scrive il Giornale di Brescia, il presidente Paolo Arena della società Catullo che gestisce l’aeroporto di Verona e proprio quello bresciano sta lavorando affinché il D’Annunzio torni tra i protagonisti, ma con la prevalenza del cargo.

L’ultimo volo per i passeggeri era stato nel novembre del 2010 con la compagnia low-cost Ryanair che potrebbe tornare come operatore sullo scalo bresciano, ma solo dal 2018, anche se non ci sono certezze. Nel frattempo per tre volte alla settimana c’è un collegamento cargo Montichiari-Cina attraverso il vettore Silk Way Italia. Ma un altro appoggio per il rilancio dell’aeroporto bresciano potrebbe arrivare da Bergamo. Il sindaco Giorgio Gori, sempre come riporta il Giornale di Brescia, sottolinea che lo scalo di Orio al Serio si sta allargando sempre di più, ma non potrà farlo per sempre.

Con i suoi 11 milioni di passeggeri trasportati nel 2016 e 120 mila tonnellate di merci raccolte, è uno dei più frequentati in Italia. L’idea su cui si sta lavorando è quella di smistare una parte del cargo, magari sfruttando proprio Montichiari e senza correre il rischio di essere schiacciati dalla Sea milanese. Insomma, sembra che si stiano cercando tutte le opportunità per rilanciare lo scalo bresciano.

http://www.quibrescia.it/cms/2017/07/27/dannunzio-ryanair-dal-2018-e-cargo-da-bergamo/
 

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In 5 anni si arriverà in treno da Brescia a Fiera e aeroporto

Il ministero e Rfi realizzeranno 10km di nuovi binari sulla Brescia-Parma, riqualificando l’intera tratta di 25 chilometri fino alla stazione Fs della città


Entro cinque anni in 26 minuti si potrà arrivare in treno da Brescia davanti alla Fiera di Montichiari. E due minuti dopo anche davanti all’aeroporto D’Annunzio. Come si sa a Montichiari non c’è alcuna strada ferrata. Ma ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana hanno deciso di realizzare 10 chilometri in più di binari sulla linea Brescia-Parma, riqualificando l’intera tratta di 25 chilometri (che verrà anche elettrificata) fino alla stazione Fs di Brescia. Un investimento di 250 milioni di euro, entrato ufficialmente a far parte del contratto di programma 2017-2021 deciso dal Cipe il 7 agosto. Un progetto reso possibile dal miliardo risparmiato non costruendo lo shunt alla linea Tav, che avrebbe dovuto bypassare la città e collegare Travagliato a Montichiari.

Un servizio per i residenti, una speranza per l’aeroporto

Un progetto «storico». In grado di rivoluzionare il sistema trasportistico di uno snodo vitale per la provincia. Non solo perché i 50mila residenti tra Montichiari, Ghedi, Montirone e San Zeno Naviglio avranno un treno ogni mezz’ora per arrivare in città e potranno lasciare l’auto in garage (con evidenti benefici per la qualità dell’aria). Ma anche perché apre enormi potenzialità per il rilancio dell’aeroporto D’Annunzio, per il traffico di merci e (si spera) anche di passeggeri (ad oggi non c’è nemmeno un volo di linea).

Manca ancora il progetto definitivo

Di progetto «storico» hanno parlato anche l’assessore alla Mobilità del Comune di Brescia, Federico Manzoni e Diego Peli, consigliere provinciale con delega ai Trasporti, ufficializzando la promessa abbozzata in passato dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, per il quale gli investimenti sul ferro non devono limitarsi alla linea Tav. «Esclusa la Tav, è il più grande investimento fatto sulla linea ferroviaria storica» commenta Manzoni, che confida nel rispetto della tempistica prevista . Per ora c’è solo uno studio di fattibilità, ma anche la disponibilità di 10 milioni di euro per redarre il progetto definitivo. Per trovare la copertura degli altri 240 milioni (ma il contratto di programma arriva a 1,4 miliardi con gli interventi lungo la Cremona-Olmeneta, la Padova-Castelfranco e la Variante di Riga) la decisione del Cipe dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale (nelle prossime settimane); poi dovrà passare nelle commissioni parlamentari competenti. In linea di massima i lavori dovrebbero proseguire parallelamente a quelli per la realizzazione della tratta Tav Brescia-Verona (con i cantieri che apriranno nei primi mesi del 2018).

I dettagli

Manzoni illustra anche nel dettaglio l’intervento, che sarà suddiviso in tre lotti: il primo riguarda il raddoppio della linea Brescia-Parma fino a San Zeno Naviglio (ora a binario unico), tratto fondamentale perché sfruttato anche dalla Brescia-Cremona. Il secondo lotto prevede l’elettrificazione della linea da S.Zeno fino a Ghedi. Il terzo, la realizzazione di nuovi 10 chilometri di binario unico fino a Montichiari: «Con le nuove tecnologie sarà comunque possibile far viaggiare due treni all’andata e due al ritorno l’ora» spiega Manzoni. Altro dettaglio importantissimo: verranno eliminati gli undici passaggi a livello presenti lungo i 15 km da Brescia a Ghedi. «L’intervento avrà un effetto moltiplicatore sulla connettività dell’area, che aveva bisogno di servizi ferroviari efficienti. Sulla direttrice per Parma i veicoli in ingresso in città sono aumentati del 54% ma l’utilizzo della linea ferroviaria è calato del 30%. Sulla direttrice per Cremona abbiamo avuto un +44% di veicoli ma un -7% di spostamenti in treno».

La gara del Tpl del 2019

Il futuro della mobilità punterà appunto sul «ferro». Peli ricorda che l’Agenzia del trasporto pubblico locale nel 2019 metterà a gara tutti i collegamenti bus della provincia (funzioneranno a metano) e potrà quindi «tagliare» le sovrapposizioni. Lo farà a breve anche in Franciacorta, quando verranno potenziati i treni da Rovato per la città. E va ricordato che nel 2019 Trenord trasformerà la linea Brescia-Iseo (con fermata a Castegnato e Mandolossa) in una sorta di treno metropolitano, mentre tra sette anni — liberata la linea storica per Verona dai Frecciarossa — arriveranno treni cadenzati anche per il Garda (con possibile fermata a Rezzato). La città tra qualche anno sarà al centro di una fitta rete di collegamenti ferroviari. «Il nostro obiettivo è chiaro — dicono all’unisono i due amministratori — a Brescia si dovrà entrare il meno possibile in auto». Allora sì , i troppi superi di polveri sottili nell’aria saranno un lontano ricordo.

http://brescia.corriere.it/notizie/...ri-b691bd36-ae4f-11e7-b0c4-b8561c2586e6.shtml
 

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Aeroporti: per Venezia l’Oriente parte da Brescia

Il 2018 sarà l’anno del rilancio dell’aeroporto di Brescia, oggi a vocazione quasi totalmente merci anche se nel lungo periodo si pensa a una ripresa a 360 gradi. Il potenziamento dello scalo di Montichiari è fra le priorità del polo aeroportuale del NordEst concretato due anni fa quando Save, società di gestione degli scali di Venezia Tessèra e Treviso, è entrata con una quota del 40% in Catullo Spa, che controlla Brescia e Verona.
Il primo Piano industriale 2016-2019 ha puntato a «dare un nuovo e duraturo slancio allo scalo bresciano», privilegiando i voli cargo in modo da sfruttare a pieno le «enormi potenzialità» rimaste per anni inespresse.

Oltre alla riqualificazione e allungamento della pista, sono previsti miglioramenti sulla viabilità e la costruzione di magazzini per facilitare il lavoro di handling agent e spedizionieri.
Un obiettivo più vicino visto che il sistema NordEst ha centrato nel corso del 2017 un altro traguardo: il raggiungimento del break even per Verona: Save è entrata a ottobre 2014, nella compagine societaria di Catullo e da allora — secondo l’aggiornamento del piano industriale voluto dai soci a inizio dicembre — «questo ha portato al progressivo risanamento della società e a un ritorno della crescita dei volumi di traffico. Il 2016 rappresenta l’anno in cui, dopo un radicale processo di revisione della strategia commerciale, è avvenuto il vero salto di qualità, con un forte recupero del traffico che, dal 2007 al 2014, aveva perso il 26% dei passeggeri. Il 2016 si è chiuso con 2,8 milioni di passeggeri, +8% rispetto all’anno precedente.

Il trend positivo è proseguito nel 2017, che chiude con 3 milioni di passeggeri, +10% sull’anno precedente, superiore alla crescita media nazionale che dovrebbe attestarsi intorno al 6%.
Determinanti per questi risultati sono stati l’aumento a tre aeromobili basati allo scalo di Volotea che da Verona opera su 17 destinazioni, l’incremento dei voli di Ryanair, i nuovi collegamenti di Csa per Praga e di Fly Ernest per Tirana, la crescita di Transavia su Parigi, il consolidamento di Neos sulle destinazioni del Mediterraneo e sul lungo raggio.
Per il 2018 si prevede una crescita in linea con quella del 2017, con la presenza di quattro nuovi vettori e nove nuove destinazioni. Dall’ingresso di Save alle previsioni a fine 2018 l’aeroporto di Verona crescerà complessivamente del 31%, con una media annua del +9%.

Il risultato consente di concentrare gli sforzi su Brescia. Secondo il documento per il rilancio del cargo aereo presentato a Roma nell’ottobre scorso, le principali regioni che esportano con questa modalità sono Lombardia (34,96% delle merci), Veneto e Emilia Romagna, entrambi con quote superiori al 15%. E Montichiari si candida a diventare polo di attrazione per i trasporti di colossi dell’e-commerce come Amazon e Alibaba.
Intanto i dati cargo dell’aeroporto bresciano relativi al primo semestre 2017 - si legge nella Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2017 - evidenziano un andamento positivo del +29,5%, per oltre 15mila tonnellate movimentate sullo scalo. Il cargo via aerea, con quasi 4mila tonnellate di merce movimentata, ha evidenziato un aumento di oltre cinque volte rispetto ai volumi 2016. Il trend è legato all’inizio delle attività di Sw Italia e Silk Way West Airlines (gruppo Silk Way con base in Azerbaigian), che opera due voli settimanali tra Brescia e Hong Kong (via Baku) da marzo 2017.

http://www.ilsole24ore.com/art/impr...ente-parte-brescia-084613.shtml?uuid=AEW0EkdD
 

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Aeroporto Montichiari, si rinnova l’accordo ma c’è poco da stare allegri

Si prolunga l'accordo con Catullo e Save. Mal di pancia dei bresciani: gli investimenti promessi dai veneti sono rimasti sulla carta. Cargo e passeggeri ancora giù

Difficile, molto difficile che entro il prossimo 31 gennaio arrivi dall’Ente nazionale per l’aviazione civile quell’autorizzazione necessaria a far partire la newco che dovrà gestire l’aeroporto di Montichiari. Nessun problema sull’ulteriore allungamento dell’accordo in vigore. Un contratto di joint venture tra la Valerio Catullo di Verona Villafranca, la Società Aeroporto Brescia e Montichiari (Abem) e i veneziani di Save. Sottoscritto nell’ottobre del 2016 e rinnovato a giugno dello scorso anno, definisce i termini dell’ingresso di Abem con un 20% nella nuova società. «I nostri tecnici e quelli di Catullo Save si incontrano con regolarità — ha sottolineato il presidente di Abem, Giuliano Campana — siamo pronti ma restiamo ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni. Nel frattempo allungheremo la scadenza dell’accordo».

Con le Regionali la situazione si può sbloccare

Come dire che la pazienza è la virtù dei forti. Gli investimenti previsti dal piano industriale della Save - Catullo, per ora rimangono però solo sulla carta. E se questa è la posizione ufficiale, sotto traccia qualche «mal di pancia» fatica a rimanere chiuso nelle stanze dei bottoni. Di certo l’esito delle elezioni, comprese quelle per il successore di Maroni alla guida del Pirellone, potrebbe in qualche modo rimescolare le carte in tavola. Il «Siamo in attesa, poi vedremo» a commento della situazione di stallo di una voce autorevole della compagine bresciana, ne è la sintesi. Altrettanto certo è che la voce grossa con una quota del 20% di una società è difficile da fare. Ed è importante ricordarlo. Eppure qualcosa si muove. Giacomo Gnutti, presidente della Fidelitas che ha in appalto i servizi di sicurezza degli aeroporti di Verona e di Montichiari, ha ricevuto indicazioni per maggiori servizi. «Siamo già presenti con oltre 120 guardie giurate al Catullo e occorrono diversi mesi per inserire nell’organico nuovi elementi. Per lavorare in aeroporto infatti si deve ottenere anche un certificato dell’Enac. Come gruppo — ha ricordato Gnutti — stiamo selezionando oltre 200 persone. Ci stiamo solo portando avanti per essere pronti. Quando e dove serviranno, non lo sappiamo».

I numeri e gli operatori

Sul versante operatori la SW Italia, unica con Poste Italiane a lavorare sullo scalo monteclarense, ha commenti favorevoli dopo il volo inaugurale dello scorso marzo con tratta Hong Kong via Baku: «Siamo contenti dell’efficienza dei servizi — ha precisato il ceo Francesco Rebaudo — Per ora stiamo effettuando solo due/tre voli settimanali essendo per noi bassa stagione ma dopo il capodanno cinese, da marzo puntiamo ad arrivare a 4 voli». E se vede per lo scalo bresciano prospettive di crescita, ribadisce la premessa: «Serve una pista più lunga dove poter far volare aerei diretti per il Nord America o per l’Asia. Solo la nostra compagnia raddoppierebbe i voli e ne arriverebbero altre. Certo servono investimenti importanti e qualche incentivo ma alla fine i frutti si vedrebbero». Ed allora, oltre alle parole, occorre guardare ai numeri. Gli ultimi dati disponibili dell’Enac riferibili ai primi nove mesi 2017, raccontano che alla sezione passeggeri trasportati (7.546) si registra una flessione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di oltre 23 punti percentuali. Per quanto riguarda il trasporto merci sono state superate le 13 mila tonnellate (-1,9%). A fine settembre lo scalo di Montichiari aveva comunque compiuto un balzo in avanti nella specifica graduatoria degli aeroporti cargo italiani posizionandosi al sesto posto prima di scali come Roma Ciampino, Linate, Pisa e Napoli ma ben lontano da Bergamo (91.973 tonn; +7,8%) o da Bologna (31.172; +14,4%).

http://brescia.corriere.it/notizie/...ia-341322b4-f6de-11e7-b0f9-ae3913959e9e.shtml
 

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Aeroporto D’Annunzio, 7 milioni di euro per rifare la pista

Restyling in vista per l’aeroporto di Montichiari. Il piano industriale della Catullo parla di 52 milioni di investimenti entro il 2020.

Lì dentro c’è l’adeguamento dei nuovi magazzini e il miglioramento del terminal ma la fetta maggiore (24 milioni di euro) è dedicata al prolungamento della pista, oggi lunga 3 km, in modo che i voli cargo intercontinentali possano partire a pieno carico senza la necessità di fermarsi per fare rifornimento. Un’operazione studiata per rafforzare la vocazione merci del D’Annunzio, già oggi hub di Poste Italiane e sesto scalo merci d’Italia.

Il progetto è allo studio con la Provincia, che dovrebbe modificare parte della viabilità. Ma intanto la Catullo si appresta a rifare il manto dell’attuale pista, inaugurata 19 anni fa e che risente degli acciacchi del tempo. La società ha pubblicato un bando di gara da 7 milioni e 84mila euro per «i lavori di riqualificazione delle infrastrutture di volo».


I lavori consistono per lo più nel rifacimento della pavimentazione attuale, ma l’appalto comprende anche la realizzazione di un’opera idraulica di drenaggio (trincea drenante) lungo il tratto sud ovest a lato della pista. Inoltre previsti un nuovo impianto di segnalamento e il rifacimento della segnaletica orizzontale.


I lavori dureranno in tutto poco più di due mesi: un mese per predisporre il cantiere, 28 giorni per l’effettiva esecuzione dei lavori, operando 24 ore su 24 (in questo periodo la pista dovrebbe restare chiusa, spostando su altri scali i voli postali e di Silk Way) e altri 7 giorni per smobilitare le aree di cantiere. Le offerte dovranno arrivare entro le ore 12 del prossimo 5 marzo e andranno presentate in via telematica sul portale http:save-procurement.bravosolution.com.

https://www.giornaledibrescia.it/ec...milioni-di-euro-per-rifare-la-pista-1.3239824
 

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GDA Handling: pronta per il rilancio nel cargo

(La seguente intervista è tratta dall’inserto speciale appena pubblicato da AIR CARGO ITALY e dedicato agli handler aeroportuali italiani attivi nel cargo)
Gabriele D’Annunzio Handling (Gda Handling) è un handler aeroportuale interamente controllato da Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca Spa e attivo negli scali di Verona e Brescia.
Al fine di soddisfare le moderne necessità logistiche, l’aeroporto di Brescia ha privilegiato lo sviluppo di infrastrutture e caratteristiche tipiche di un aeroporto specializzato nel cargo. Il Cargo Center è all’avanguardia per la migliore gestione del trasporto aereo ed è in grado di accogliere le sfide proposte dal mercato. Fra i suoi ‘fattori chiave’, lo scalo bresciano evidenzia: ottima connettività (rapido e diretto accesso al più importante network autostradale italiano), operatività 24/7, segregazione operativa per tipologia di prodotto, alta specializzazione nel segmento E-commerce e disponibilità di vasti spazi (attrezzati e non) per accogliere la crescita attesa dei volumi.

Intervista Massimo Roccasecca – amministratore unico di Gda Handling e cargo director di Garda Airports

Gda Handling che ruolo ha all’interno degli aeroporti controllati dal Gruppo Save?
“Da metà maggio sono stato nominato, oltre che cargo manager dell’Aeroporto Gabriele D’Annunzio di Brescia, anche amministratore unico della società Gda Handling (Gabriele D’Annunzio Handling) che si occupa della movimentazione delle merci in aeroporto e del carico e scarico degli aeromobili. La società, avendo recentemente esternalizzato le attività di Verona al Gruppo Alha, concentra la propria attività solo su Brescia dove le potenzialità di crescita sono molto elevate. Dal mio arrivo in azienda nell’estate del 2018 abbiamo proceduto a fare, all’interno del Gruppo Save, un’attenta rivisitazione delle attività.”

Quale piano è emerso da questa rivisitazione?
“L’aeroporto di Venezia in ambito cargo è quello dedicato ai voli internazionali e in particolare intercontinentali dove le merci viaggiano nelle stive degli aerei passeggeri. Il Marco Polo ha un piano di sviluppo che traguarda il 2025 e che prevede di triplicare le aree a disposizione dello scalo. Una di queste sarà dedicata alle attività merci e sorgerà in testa all’aeroporto con la possibilità, oltre che l’auspicio, di attirare anche vettori all-cargo.
Per quanto riguarda Treviso l’aeroporto non svolge particolari attività nel cargo mentre a Verona un traffico esiste, soprattutto grazie alle compagnie aeree che garantiscono rotte locali e continentali. Oltre a ciò, come detto, abbiamo terziarizzato la gestione del magazzino ad Alha cui spetterà dunque il compito di attrarre e movimentare merci.”

I maggiori sforzi nel cargo si concentrano soprattutto su Brescia?
“Brescia rappresenta un caso a parte all’interno del Gruppo Save. Da mesi lavoriamo con un vettore, TopJets Worldwide, che a un anno di distanza dal suo insediamento si prepara a far partire da settembre un collegamento fra Brescia e l’Inghilterra. A seguire, poi, ha in programma di offrire voli passeggeri verso l’America. Il focus di Brescia, però, per i prossimi anni sarà soprattutto il cargo e in questo scalo ci sono il know how e le attrezzature per riuscire a far decollare questo business.
Intanto non va dimenticato che il D’Annunzio è l’hub di Poste Italiane e che uno dei magazzini dell’aeroporto è stato subaffittato a Dhl. Oltre a ciò, che rappresenta la base di partenza, stiamo lavorando per ingaggiare qualche compagnia che opera aerei freighter a utilizzare Brescia come alternativa ad altri scali maggiormente congestionati, o comunque dove le attività di carico e scarico dei mezzi stradali richiedono tempi lunghi. Un aspetto sul quale commercialmente intendiamo puntare in futuro è quello di evidenziare agli operatori del settore spedizioni aeree che Brescia, grazie all’autostrada BreBeMi, è raggiungibile dalla zona di Segrate in un tempo molto inferiore rispetto allo scalo di Malpensa.

Il rilancio del business merci a Brescia non è in discussione secondo lei?
“Lo sviluppo del cargo a Brescia non è una questione di ‘se avverrà’ ma ‘quando avverrà’, perché siamo sicuri che i vettori freighter arriveranno. Come Gda Handling per ora manteniamo la produzione diretta dell’attività di handler ma nel giro di poco tempo ci aspettiamo di raggiungere volumi sufficienti per aprire anche all’ingresso di un secondo fornitore di servizi.
L’estate scorsa a Brescia sono stati investiti 8 milioni di euro per rifare integralmente l’asfalto della pista e un gestore una spesa come questa non la sostiene se non crede nelle prospettive dell’aeroporto. Il piano d’investimenti futuri complessivamente vale 160 milioni di euro e traguarda il 2025 e oltre: si partirà dal realizzare di nuove infrastrutture, fra cui un magazzino per il general cargo.
La priorità assoluta in questo momento è quella di alimentare una crescita dei volumi tale da giustificare il piano di sviluppo pronto a essere avviato. Nel lungo termine, poi, si può anche ragionare su un ipotetico allungamento di 500 metri della pista di decollo e atterraggio ma solo se il mercato giustificherà un intervento di questo tipo.”

Che tipo di nuovo magazzino sorgerà?
“Il magazzino che sarà realizzato è ancora da valutare e progettare bene. Di certo non potrà essere una struttura ‘tradizionale’, servirà elevata automazione perché i magazzini già oggi non servono praticamente più la posta tradizionale ma i prodotti distribuiti all’e-commerce. Il mercato sta cambiando e i nuovi centri distributivi dovranno essere realizzati ad hoc per le merci destinate a essere movimentate. Idem dicasi per le attrezzature di rampa che richiedono valutazioni attente e mirate in base agli aerei e ai traffici che si intendono servire.”


https://aircargoitaly.com/gda-handling-pronta-per-il-rilancio-nel-cargo/

 

bryan78

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Ripesco questo thread per sapere se qualcuno si è accorto che NEOS sta operando da qualche giorno su VBS, sia con i 738 che con i 787 (fra poco ne arriva uno da Zanzibar). Addirittura sul sito Neos vengono venduti voli anche da VBS oltre che da VRN per svariate località di vacanza.
Grosse novità per lo scalo bresciano o scelta temporanea?
 

VRN-2004

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Ripesco questo thread per sapere se qualcuno si è accorto che NEOS sta operando da qualche giorno su VBS, sia con i 738 che con i 787 (fra poco ne arriva uno da Zanzibar). Addirittura sul sito Neos vengono venduti voli anche da VBS oltre che da VRN per svariate località di vacanza.
Grosse novità per lo scalo bresciano o scelta temporanea?
Lavori in corso a Villafranca , limitazioni all'apron in corrispondenza delle piazzole WB

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