Alitalia: tra Atlantia, Delta, CdP e FS, siamo alla resa dei conti


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Paolo_61

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

il problema è che LH si prende 3500-4000 dipendenti a chiamata diretta ed è solamente interessata al corto/medio raggio da LIN. Sarebbe una debacle clamorosa anche per la Lega.
.
Allora, o le parole hanno un significato o non ce l'hanno.
Fra l'altro, senza andare a cercare i post dell'ottimo LH 243, il piano LH - così come presentato internamente - un giusto un filino più articolato. Tutto ciò che non afferisce a FCO mentenuto solo se economicamente sensato, e a marchio EW. Tutto ciò che orbita su FCO solo in ottica hub & Spoke (quindi no voli solo cross country anche se da/verso FCO) a marchio AZ. Taglio delle rotte in perdita e avvio degli eventuali futuri investimenti solo dopo aver raggiunto l'equilibrio economico.
A queste condizioni i tagli sono pesanti anche a LIN, perché ovviamente le rotte p2p in perdita si chiudono.
 

RogerWilco

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Lasciamo perdere il post originale, che è utile a poco. La sostanza è che sin da subito LH aveva detto di volere entrare nella partita per mettere EW a LIN e mantenere (riducendolo) il lungo raggio a FCO, il tutto con esuberi abbondanti e zero interesse al settore handling. Da qui quello che Farfallina va ripetendo dall'inizio, cioè il sostanziale interesse di LH per occupare LIN (con Eurowings), e lo scarno interesse a FCO, da gestire come quinto hub stile SN, con quelle poche rotte nei mercati dove AZ, per quanto marginalmente, ancora potrebbe avere qualche carta da giocarsi.
Rientrando nella schiera di quanti continuano a ripetere che, per quanto non sviscerato nelle virgole e nei puntini sulle I, ritengono l'opzione LH quella preferibile, non credo di scoprire chissà quale strategia nel sostenere che da un lato l'interesse principale sia su LIN (nel quale, mantenendo slot più interessanti e con una divisione che costa meno della mainline, possono sia andare a contrastare la concorrenza delle varie AF/KL, IB, BA - incrementando qualche destinazione dei propri hub a scapito dei varii aerporti insensati che serve AZ -, sia sopportare l'ingresso di operatori adesso assenti/poco presenti (FR e U2), che sono pronti ad accaparrarsi l'accaparrabile che dovesse rendersi disponibile. Dall'altra parte, atteso che l'idea dovrebbe essere quella di imitare la strategia usata con SN, credo sia il massimo al quale AZ possa, ragionevolmente, aspirare in questo momento (e probabilmente per sempre), per tentare di provare a sopravvivere così ridimensionata e limitata. Oltre al fatto che, finalmente, si avrebbe una cessione "seria" ad un operatore del settore senza ingerenze significative da parte politica. Ed a queste condizioni, ben consapevole del costo sociale e del fatto che comunque il prestito ponte è bello che andato in vacca prima ancora di essere erogato, sono anche disposto a turarmi il naso (cit.) e mettere mano per l'ultima volta al portafogli.
Amen... e soprattutto dell'ultima parte quoto anche le virgole....
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

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Allora, o le parole hanno un significato o non ce l'hanno.
Fra l'altro, senza andare a cercare i post dell'ottimo LH 243, il piano LH - così come presentato internamente - un giusto un filino più articolato. Tutto ciò che non afferisce a FCO mentenuto solo se economicamente sensato, e a marchio EW. Tutto ciò che orbita su FCO solo in ottica hub & Spoke (quindi no voli solo cross country anche se da/verso FCO) a marchio AZ. Taglio delle rotte in perdita e avvio degli eventuali futuri investimenti solo dopo aver raggiunto l'equilibrio economico.
A queste condizioni i tagli sono pesanti anche a LIN, perché ovviamente le rotte p2p in perdita si chiudono.
Lo scenario è stato correttamente compreso da Dancrane nel post 20. Come ho già spiegato da quello che mi risulta l'interesse è per LIN, la presenza su FCO (che non ho escluso visto che i numeri di LIN sono decisamente meno di quello che ho scritto) è un "interesse" necessario altrimenti che appeal potrebbe mai avere LH rispetto a una U2 o FR perché l'interesse per un ramo d'azienda che comprenda solo LIN è ben diversa da quella di tutta la baracca.
Comunque guarda che lo scenario che riporti da parte LH243 non credere che sia numericamente molto diverso da quello che vi ho postato. O cambia l'impostazione in mente a LH oppure i numeri sono quelli, già l'idea FS-DL scende abbondantemente sotto ai 10.000 (con cui operano ora), per quella LH devi considerare che nelle migliori delle ipotesi uscite si parla di circa 30 macchine in meno (compreso un certo numero di WB) rispetto a quelle attribuire a FS-DL.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

P.S. Fra l'altro secondo me oltre ai numeri che a mio parere sovrastimate mi sa che siete troppo convinti che l'offerta di LH sia sul piatto e non aspetti altro di saltare fuori…
 

atlantique

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

P.S. Fra l'altro secondo me oltre ai numeri che a mio parere sovrastimate mi sa che siete troppo convinti che l'offerta di LH sia sul piatto e non aspetti altro di saltare fuori…
Sei contro la nazionalizzazione, sei a favore di tagli draconiani, ma "spingi" per DL/FS....qualcosa non torna.....e se ne sono accorti in tanti qua' dentro.
Ho l'impressione che LH raderebbe al suolo anche tante consulenze....
 

AZ209

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Autostrade e Alitalia: il governo non può fare a meno di Atlantia (ma Di Maio fa finta di non saperlo)

In termini di finanza pubblica, lo Stato non ha soldi da investire per nuove costruzioni e ampliamenti, mentre il dossier Alitalia continua a essere una bomba a orologeria. Il compromesso con Atlantia sulle concessioni ad Autostrade va siglato, e il silenzio della Lega ne è la conferma

Ci sono volte in cui la sfera emotiva deve fare i conti con quella economica. E, per capirsi, il caso ponte Morandi e la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia è una di quelle.Le dichiarazioni di guerra congiunte di Di Maio e del ministro Toninelli alla società di proprietà della holding Atlantia, infatti, dovranno scontrarsi con un muro fatto di numeri e cifre imponenti, da cui difficilmente usciranno vittoriosi.

La tragedia rimane impossibile da oscurare, come del resto desta qualche perplessità quel 7% di rendita urlato dal Vicepremier pentastellato che la famiglia Benetton riceverebbe dalla concessione. Ma sul tavolo, per quanto ingombro di implicazioni morali, la posta in palio è di circa 20 miliardi, ovvero il valore di indennizzo che il governo dovrebbe sborsare per la revoca della concessione. In termini di finanza pubblica, lo Stato non ha soldi da investire per nuove costruzioni e ampliamenti, mentre in casa Atlantia la faccenda capitali è pura questione di accordi e investimenti programmati con i quali si punta a ottenere le proroghe e, di conseguenza, a fare cassa con i pedaggi.

Sotto un aspetto formale, la revoca della concessione ad Autostrade è legittima se sussistono gravi motivi, attraverso cui si annullerebbe il risarcimento previsto dalle clausole che tutelano la chiusura anticipata del contratto. Il “grave inadempimento” secondo cui la Relazione della commissione tecnica istituita dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli attaccherebbe la qualità della manutenzione di AspI, si infrange però sullo spettro giudiziario per cui, ad oggi, la società controllata non ha ancora incassato condanne per gli episodi genovesi. Peraltro, secondo un report di Mediobanca, nel caso di un iter amministrativo la tempistica assumerebbe un ritmo biblico.

Lo Stato ha poco potere contrattuale nei confronti dei concessionari e la revoca potrebbe aggiogare le scelte governative a deboli manovre: la ghigliottina ipotizzata per AspI spingerebbe gli investitori, solidali ai crismi del mercato libero e alla concorrenza tra privati, a credere che il settore autostradale italiano possa perdere la remuneratività di un tempo, e con essa il suo “fascino imprenditoriale”

La revoca infatti può essere avviata dal ministero, con una latenza per la risposta da parte di AspI di 90 giorni e, in caso di seconda notifica, di altri 60 giorni. Confermata la revoca, Autostrade potrebbe appellarsi alla Corte civile di Roma, successivamente al Consiglio di stato e per finire alla Corte di giustizia europea. Il risultato? Lo Stato ha poco potere contrattuale nei confronti dei concessionari e la revoca potrebbe aggiogare le scelte governative a deboli manovre: la ghigliottina ipotizzata per AspI spingerebbe gli investitori, solidali ai crismi del mercato libero e alla concorrenza tra privati, a credere che il settore autostradale italiano possa perdere la remuneratività di un tempo, e con essa il suo “fascino imprenditoriale”. Non è un caso se a ogni parola pronunciata dai vertici governativi, il titolo in borsa di Autostrade coli a picco. E non è un caso se la fronda leghista opti per un compromesso che coinvolga il salvataggio di Alitalia.

Sia chiaro: l’imprenditore a rischio zero non piace a nessuno. Autostrade per l’Italia è una società per azioni che, con Edizioni come suo maggiore azionista (a cui fa capo la famiglia Benetton), detiene il 50,01% di Autogrill e il diritto di gestione sul nostro territorio di circa 3.000 chilometri autostradali e degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. Si conta un giro di affari di 3,9 miliardi di ricavi nel 2017 con un margine lordo di 2,4 miliardi, non contando la partecipazione negli Aeroporti di Roma con il quale il fatturato raggiunge quota 6 miliardi. A questo si deve aggiungere il fatto che le concessioni hanno scadenza prevista per il 2042, dopo il via libera da parte dell’Antitrust dell’Unione Europea dello scorso maggio 2018.Proprio per questo, il calo di investimenti sulle infrastrutture dai 232 milioni del primo semestre del 2017 ai 197 milioni dello stesso periodo del 2018, , monitorato dall’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti, desta qualche perplessità. Come è difficile ignorare la cifra versata allo Stato da Autostrade come oneri concessori nell'ultimo quinquennio: vale a dire “soli” 453 milioni di euro.

Ad Alitalia servono 300 milioni per completare la Newco, ovvero il 40% del capitale, e la holding dei Benetton, non proprio casualmente, possiede Aeroporto di Roma, dove la compagnia di bandiera vale il 29% dei ricavi aeronautici e porta con sé il 40% del traffico passeggeri dell'aeroporto di Fiumicino

Dalle parole di Luigi Di Maio, la bilancia pentastelllata vede da una parte il mega indennizzo e dall’altra uno stop alle concessioni senza ripercussioni con lo sblocco della partita a impatto zero e autostrade gratis per tutti, come in Germania e Usa. Improbabile e fuori dagli schemi ministeriali - che per giunta prevedono modifiche allo statuto dei pedaggi, considerati dall’Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat) “un atto blocca-cantieri che porterà al fermo degli investimenti programmati” -, la soluzione più papabile sembra invece quella degli inquilini di Palazzo Chigi. Ad Alitalia servono 300 milioni per completare la Newco, ovvero il 40% del capitale e la holding dei Benetton, non proprio casualmente, possiede Aeroporto di Roma, dove la compagnia di bandiera vale il 29% dei ricavi aeronautici e porta con sé il 40% del traffico passeggeri dell'aeroporto di Fiumicino.La Lega vede dunque di buon occhio la mossa, quadratura perfetta per salvare la compagnia nazionale e chiudere la querelle sul Ponte Morandi. Infine, con Alitalia ben saldo negli aeroporti romani, Atlantia metterebbe al sicuro una quota pesante dei propri ricavi.

Aggiustando il tiro e lo spessore di alcuni dettagli, l’accordo, salvo tesoretti nascosti o fondi aurei per la revoca, sarà accolto da entrambi le parti. Ultimo dettaglio: i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sono preoccupati che uno spezzettamento delle concessioni secondo il criterio di maggiore autonomia regionale minerebbe alle clausole basilari di salvaguardia occupazionale. Creando, se possibile, ulteriori disastri
.

https://www.linkiesta.it/it/article...utostrade-alitalia-perche-revoca-impos/42728/

 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Sei contro la nazionalizzazione, sei a favore di tagli draconiani, ma "spingi" per DL/FS....qualcosa non torna.....e se ne sono accorti in tanti qua' dentro.
Ho l'impressione che LH raderebbe al suolo anche tante consulenze....
Sarà mica che il primo che canta ha fatto l'uovo… perché penso di essere fra i pochi ad aver espresso platealmente contrarietà alla nazionalizzazione e ho sempre sostenuto la necessità di tagli e il resto è il solito giochino di attribuire libere interpretazioni per fare polemica.
Ricordo che due giorni di accuse e sclerate perché vi ho scritto che dalle mie fonti mi risulta:
1. LH è interessata a LIN più che altro (la parte FCO non muoiono certo dalla voglia).
2. Si ipotizzano 3500-4000 dipendenti in caso di soluzione LH (attorno alle 60 macchine come da ipotesi uscite anche sulla stampa).
3. A mio parere sovrastimate sia l'interesse di LH che i numeri di una opzione LH.

Detto questo ognuno ha le sue fonti e ci si può prendere come no (visto che in questi due anni è uscito di tutto la stragrande maggioranza non ci prenderà), a mio parere che l'interesse sia principalmente su LIN non mi pare un segreto e lo ritengo anche normale, sui numeri siete fermi al "terrorismo psicologico" (quindi quanti sarebbero per voi? Perché facile urlare al "terrorismo psicologico" senza mettere numeri per confrontarsi). Infine ricordo che LH (anche per voce di LH243 che viene chiamato in causa citandolo in modo parziale a sostegno di tesi altrui tutte da dimostrare) ha sempre detto chiaro e tondo che non ci sono le condizioni per avviare una trattativa (e strano si dimentichi certe uscite a fine 2017 dove i soliti bene informati parlavano di gioco delle parti, di accordo fatto e tecnici al lavoro sui dettagli operativi ecc...ecc...).
 

Paolo_61

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Sarà mica che il primo che canta ha fatto l'uovo… perché penso di essere fra i pochi ad aver espresso platealmente contrarietà alla nazionalizzazione e ho sempre sostenuto la necessità di tagli e il resto è il solito giochino di attribuire libere interpretazioni per fare polemica.
Ricordo che due giorni di accuse e sclerate perché vi ho scritto che dalle mie fonti mi risulta:
1. LH è interessata a LIN più che altro (la parte FCO non muoiono certo dalla voglia).
2. Si ipotizzano 3500-4000 dipendenti in caso di soluzione LH (attorno alle 60 macchine come da ipotesi uscite anche sulla stampa).
3. A mio parere sovrastimate sia l'interesse di LH che i numeri di una opzione LH.

Detto questo ognuno ha le sue fonti e ci si può prendere come no (visto che in questi due anni è uscito di tutto la stragrande maggioranza non ci prenderà), a mio parere che l'interesse sia principalmente su LIN non mi pare un segreto e lo ritengo anche normale, sui numeri siete fermi al "terrorismo psicologico" (quindi quanti sarebbero per voi? Perché facile urlare al "terrorismo psicologico" senza mettere numeri per confrontarsi). Infine ricordo che LH (anche per voce di LH243 che viene chiamato in causa citandolo in modo parziale a sostegno di tesi altrui tutte da dimostrare) ha sempre detto chiaro e tondo che non ci sono le condizioni per avviare una trattativa (e strano si dimentichi certe uscite a fine 2017 dove i soliti bene informati parlavano di gioco delle parti, di accordo fatto e tecnici al lavoro sui dettagli operativi ecc...ecc...).
Ma davvero credi che per prendersi gli slot di LIN (unico asset di valore AZ a Milano) si tirino in casa 4000 dipendenti e 60/70 macchine, per la maggior parte basate a FCO? Tenendo anche conto che il valore degli slot di LIN è basato escludivamente su scelte politiche (raddoppi i movimenti autorizzati e di colpo gli slot non valgono più nulla). Fra l'altro LH mainline ha scarso interesse a crescere su LIN, considerando la presenza capillare in tutti gli scali del nord Italia e la sana abitudine di utilizzare la mainline solo per i collegamenti con gli hub di riferimento. Farebbero quindi l'investimento "unicamente" per favorire EW, che come è noto, anche dai bilanci, è la divisione che soffre di più e quella alla costante di una ragione per esistere.
PS: perdomani, ma come fonte interna a Lufthansa, LH243 mi appare più credibile di te.
 

13900

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ma davvero credi che per prendersi gli slot di LIN (unico asset di valore AZ a Milano) si tirino in casa 4000 dipendenti e 60/70 macchine, per la maggior parte basate a FCO?.
Quoto.
Giusto per fare un paragone, nel 2012 LH accettò una cifra, che da più parti si dice inferiore al mezzo miliardo, per dare BMI ad IAG, accentando persino di tenere le passività pensionistiche di BMI. E BMI aveva 60 slot a LHR.
Che Lufthansa sia disposta a fare il contrario (anzi di più, vista flotta, numeri e soprattutto perdite) per Linate non sta né in cielo né in terra.
 

LH243

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ciao a tutti e scusate l´assenza di questo periodo ma sia a livello professionale che a livello personale sto avendo una marea di impegni che mi portano via tutta la giornata, grazie a Dio la maggior parte positivi.

Vedendomi citato nella discussione riguardo Alitalia sentivo il bisogno di chiarire nuovamente le condizioni necessarie all´eventuale acquisto di AZ da parte di LH, elencate piú volte direttamente da CS negli incontri con i dipendenti.

L´interesse nei confronti dell´azienda é unicamente concentrato sulla parte volo della compagnia aerea. Forse la tecnica potrebbe essere un´opzione aggiuntiva ma sicuramente non la parte dedicata all´handling. Le condizioni per poter fare un´offerta vincolante di acquisto sarebbero la totale proprietá dell´azienda da parte di LH senza nessun tipo di collaborazione e/o influenza da parte della politica (abbastanza irrealizzabile secondo me). Il piano per l´azienda in linee generali é lo spacchettamento di AZ tra Alitalia main ed Eurowings. La prima si concentrerebbe su FCO per essere inserita in ottica Hub Airlines negli hubs di FRA, MUC, ZRH e VIE, la seconda prenderá tutte le operazioni ptp effettuate fino ad oggi da AZ e lo scalo di Linate come avvenuto in Germania circa 5 anni fa. Entrambe le aziende sarebbero due entitá completamente separate l´una dall´altra. La flotta dovrebbe essere rimodulata su un numero di aeroplani leggermente inferiore a quelli attuali ma qui non sono mai stati detti espressamente die numeri precisi. Al momento le condizioni per le quali CS sarebbe disposto a presentare un´offerta non sono presenti, inoltre in Germania abbiamo il grande problema di EW che si sta rivelando essere molto piú tosta rispetto a quanto previsto. L´integrazione delle operazioni di AB in EW ha causato dei costi molto superiori a quelli previsti e, per cercare di raggiungere il positivo entro il 2020, si é deciso di sistemare l´azienda nuovamente (vedi thread EW chiude il lungo raggio). Nelle ultime riunioni che abbiamo avuto con CS il tema acquisizione non é stato trattato e al momento pare essere passato tutto in secondo piano. Il focus si é spostato su EW, la puntualitá di Lufthansa e la vendita del catering LSG.
 

antser

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Nelle ultime riunioni che abbiamo avuto con CS il tema acquisizione non é stato trattato e al momento pare essere passato tutto in secondo piano. Il focus si é spostato su EW, la puntualitá di Lufthansa e la vendita del catering LSG.
Giustamente si pensa alle priorità. Alitalia, se devi fare business, ha la stessa valenza di una malattia: ti vai ad infognare in storie che non hanno nulla a che spartire con il gestire un'azienda affinché faccia soldi.
Io continuo ancora a chiedermi perché Delta sia ancora della partita. Si vabbè, proteggere la market share sulla rotta atlantica, ma veramente AZ è la soluzione più economica e più sostenibile per farlo?

Dio bono, è stato permesso a Vivendi di salire al 24.9% del capitale di Telecom, che ha la rete di telecomunicazioni di questo paese, e solo dopo CDP si è presa il 9.9% e si deve alleare con un fino USA in Cda. Ma siamo sicuri che Alitalia sposti così tanti voti?
 

magick

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ciao, scrivo qui solo per soddisfare una mia curiosità "operativa": ho appena scelto il posto per un volo e la mappa mi riporta le file 11 e 12 a livello delle uscite di emergenza con un numero di file maggiore, mentre di solito dava solo la fila 10 nelle uscite di emergenza con un numero complessivo di file minore. Questo significa che è previsto una macchina diversa? Quale?
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Roma, 3 lug. (LaPresse) - “FS circa al 35%, Delta tra il 10% e il 15%, MEF, attorno al 15% lievemente superiore a Delta. La somma che dovrà essere restituita dalla gestione commissariale al MEF subito dopo potrà essere investita. Il quarto player: manifestazioni ufficiali d'interesse di Toto, Lotito, German Efromovich (Avianca). In questi ultimi giorni è possibile siano pervenuti altri interessamenti”. È quanto ha detto Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, secondo fonti Mise.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Roma, 3 lug. (LaPresse) - "Confidiamo che Delta aumenti la sua quota di partecipazione". È quanto avrebbe detto il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, durante il tavolo su Alitalia, secondo quanto riferiscono fonti sindacali. "Stiamo approfondendo il dossier Toto", ha aggiunto.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

(ANSA) - Rome, July 3 - German Efromovich of Avianca has become the fourth player in the rescue of Alitalia after Delta Airlines, the Toto group and Lazio Chairman Claudio Lotito, Industry Minister Luigi Di Maio said Wednesday, according to ministry sources.
Ferrovie dello Stato (FS), which is handling the rescue, will have around 35%, Delta 10-15% and the economy ministry around 15%, he reportedly said.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Il dossier Alitalia "il 15 luglio si chiude. Chi vuole presentare offerte lo deve fare adesso e uscire allo scoperto. E deve essere chiaro che non è una vicenda politica, ma un'operazione di mercato". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, secondo quanto riferiscono fonti del Mise. "Atlantia non ha presentato alcuna manifestazione di interesse all'attenzione di Fs. Non esistono pregiudizi ma non si accettano ricatti", ha aggiunto.

TGCOM
 

Paolo_61

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Mancano Pippo e Paperino e poi ci sono tutti, salvo quelli che hanno senso.
 
Stato
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