Salvini: la questione Alitalia si chiude nelle prossime ore


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Simme71

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19 Maggio 2009
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perchè obiettivamente per "sistemare" servono 2-3 miliardi, non 8-900 milioni.
Credo tu abbia ragione. Forse anche qualcosa in più tipo 3-4 miliardi
I 900 milioni, di cui circa 100 tramite conversione del prestito ponte, sono per tirare a campare a prescindere dalla compagine azionaria
 
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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Credo tu abbia ragione. Forse anche qualcosa in più tipo 3-4 miliardi
I 900 milioni, di cui circa 100 tramite conversione del prestito ponte, sono per tirare a campare a prescindere dalla compagine azionaria
La questione l'ho già scritta diverse volte, il problema di DL non è tirare a campare, aziende del peso di DL (ma anche Atlantia per esempio) non hanno problemi a investire una volta fatto quello che serve per risanare AZ. Visti i precedenti però sarebbero tonti a mettere in cassa 2-3 miliardi per finire come EY con scioperi e tutto il peggio repertorio politico-sindacalaro. Il concetto che deve passare è che DL ci sta solo se la politica (e specialmente la parte 5s se ne sta fuori dalle scatole a godersi il salvataggio e lascia fare quello che serve). E' lo stesso motivo per cui LH se ne sta ben lontana a meno di poter fare quello che crede a partire da quanti e chi assumere (come fatto in AB). Il gioco è tutto su quello, la Lega sa che prima o poi perdono la faccia se non trovano una soluzione e fra l'altro ha necessità di normalizzare i rapporti con i Benetton perché gli investimenti servono per fare PIL e la decrescita felice (teorizzata dai NO a tutto a 5s) è una stupidaggine colossale e come il mondo produttivo gli ha dato fiducia sono poi pronti a toglierla. I 5s sono ostaggio delle promesse fatte ai sindacalari, e vedono DL come i prossimi ricchi scemi da tosare dopo KL, AF e EY. Il punto è che ora i rapporti di forza nel governo sono cambiati e o cedono o si va a elezioni con il risultato che il 60% dei 5s vanno a casa a favore di deputati e senatori leghisti.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Alitalia : nei primi 5 mesi 2019 ricavi passeggeri +1,8%, totali +2,6%

Crescono i ricavi di Alitalia nei primi cinque mesi del 2019: in questo periodo la compagnia italiana ha registrato un incremento del fatturato da traffico passeggeri dell’1,8% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i ricavi totali che da gennaio a maggio di quest’anno sono cresciuti del 2,6% rispetto ai primi cinque mesi del 2018.

Nel mese di maggio, i ricavi di Alitalia hanno registrato una lieve flessione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; un calo dovuto principalmente allo sciopero del trasporto aereo in Italia del 21 maggio scorso. L’impatto negativo è stato mitigato grazie alla performance dei voli intercontinentali che hanno registrato un aumento del 6,4% nei ricavi (con un fatturato di oltre 100 milioni di euro) e una crescita del 3,7% nel numero di passeggeri. Nei primi cinque mesi del 2019, il segmento dei collegamenti intercontinentali ha visto un incremento dei ricavi del 5,4% e dei passeggeri pari al 3,3%.

Al 31 maggio, infine, la liquidità della Compagnia era pari a 467 milioni di euro (a cui vanno aggiunti i depositi), contro i 470 milioni di euro di fine aprile e i 506 milioni di euro disponibili all’inizio del 2019.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2019-06-13.html
 

EI-MAW

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Alitalia : nei primi 5 mesi 2019 ricavi passeggeri +1,8%, totali +2,6%

Crescono i ricavi di Alitalia nei primi cinque mesi del 2019: in questo periodo la compagnia italiana ha registrato un incremento del fatturato da traffico passeggeri dell’1,8% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i ricavi totali che da gennaio a maggio di quest’anno sono cresciuti del 2,6% rispetto ai primi cinque mesi del 2018.

Nel mese di maggio, i ricavi di Alitalia hanno registrato una lieve flessione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; un calo dovuto principalmente allo sciopero del trasporto aereo in Italia del 21 maggio scorso. L’impatto negativo è stato mitigato grazie alla performance dei voli intercontinentali che hanno registrato un aumento del 6,4% nei ricavi (con un fatturato di oltre 100 milioni di euro) e una crescita del 3,7% nel numero di passeggeri. Nei primi cinque mesi del 2019, il segmento dei collegamenti intercontinentali ha visto un incremento dei ricavi del 5,4% e dei passeggeri pari al 3,3%.

Al 31 maggio, infine, la liquidità della Compagnia era pari a 467 milioni di euro (a cui vanno aggiunti i depositi), contro i 470 milioni di euro di fine aprile e i 506 milioni di euro disponibili all’inizio del 2019.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2019-06-13.html
Quindi 01/01 - 31/05 sarebbero -39mln€?
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Di cassa. Ma è un dato che, da solo, non serve a nulla o quasi. Di sicuro non fornisce indicazioni utili a capire l’andamento dei conti della compagnia.
 

Ganimede

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23 Aprile 2016
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Alitalia : nei primi 5 mesi 2019 ricavi passeggeri +1,8%, totali +2,6%

Crescono i ricavi di Alitalia nei primi cinque mesi del 2019: in questo periodo la compagnia italiana ha registrato un incremento del fatturato da traffico passeggeri dell’1,8% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i ricavi totali che da gennaio a maggio di quest’anno sono cresciuti del 2,6% rispetto ai primi cinque mesi del 2018.

Nel mese di maggio, i ricavi di Alitalia hanno registrato una lieve flessione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; un calo dovuto principalmente allo sciopero del trasporto aereo in Italia del 21 maggio scorso. L’impatto negativo è stato mitigato grazie alla performance dei voli intercontinentali che hanno registrato un aumento del 6,4% nei ricavi (con un fatturato di oltre 100 milioni di euro) e una crescita del 3,7% nel numero di passeggeri. Nei primi cinque mesi del 2019, il segmento dei collegamenti intercontinentali ha visto un incremento dei ricavi del 5,4% e dei passeggeri pari al 3,3%.

Al 31 maggio, infine, la liquidità della Compagnia era pari a 467 milioni di euro (a cui vanno aggiunti i depositi), contro i 470 milioni di euro di fine aprile e i 506 milioni di euro disponibili all’inizio del 2019.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2019-06-13.html
Vorrebbe dire che da gennaio ad oggi hanno bruciato 39 milioni di €. Tutto sommato non é malaccio. Quantomeno confrontato con gli ultimi anni. E con la stagione estiva alle porte.
 

Marco Clemente

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Alitalia, ecco il piano Fs e Delta
aspettando Atlantia, Lotito & Co

“L’ingresso in scena del presidente della Lazio Claudio Lotito e la sua manifestazione di interesse ha scombinato i piani di tutti i soggetti in causa per il rilancio di Alitalia. Il Governo ha già fatto sapere che analizzerà la proposta insieme a Fs e Delta (“Se arrivano offerte saranno tutte valutate” ha detto il premier Giuseppe Conte ieri), e questo comporterà verosimilmente uno slittamento della scadenza di sabato.

Ferrovie dello Stato e Delta comunque vanno avanti e stanno già lavorando alla stesura del progetto per fare ripartire a pieno ritmo la compagnia, in attesa dei fondi necessari per attuare il piano. E su quest’ultimo emergono oggi i primi dettagli, anticipati dall’edizione odierna di La Stampa.

I contenuti del piano
La bozza messa a punto da Fs e Delta con il supporto di Aeroporti di Roma (controllata da Atlantia…) prevederebbe una riduzione della flotta attuale con l’uscita di scena di 10 aerei sui 118 attuali. Mossa che comporterebbe di conseguenza anche una revisione del network: in questo caso sarebbe previsto un taglio delle rotte lungo raggio in perdita e di quelle a corto raggio dove l’Alta velocità ferroviaria sarebbe sufficiente a coprire le necessità della clientela (non eliminando comunque del tutto i voli). Sul fronte esuberi, invece, si starebbe lavorando al taglio di poco meno di duemila dipendenti.

I vertici
Il network futuro di Alitalia avrebbe così il suo ‘zoccolo duro’ nelle rotte europee e nell’intercontinentale. Oltre ovviamente al potenziamento dell’intermodalità. A guidare invece la nuova Alitalia ci sarebbe un amministratore delegato italiano e un chief operating officer americano, espressione di Delta.”
 

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Alitalia, nel piano di Delta meno aerei e rotte, focus su Usa ed Est Europa

Alitalia, nel piano di Delta meno aerei e rotte, focus su Usa ed Est Europa
Un piano di tagli — di aerei, collegamenti e personale — nei primi tre anni. Poi una fase di rilancio, si spera a condizioni finanziarie migliori, dal 2023. Sarebbe questo l’approccio di massima che Delta Air Lines avrebbe proposto a Ferrovie dello Stato per rilanciare Alitalia, la compagnia aerea in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017. È quanto apprende il Corriere della Sera da tre fonti qualificate che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne con la stampa. Le stesse fonti precisano che il documento «è stato condiviso con tutte le parti interessate», compresa Atlantia che a sua volta l’ha girato ad Adr (che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino) «per una valutazione tecnica». Allo stato attuale, confida chi sta seguendo l’iter, «Atlantia ha mosso dei rilievi, alcuni anche importanti, ma ne accetta l’impostazione di base». Negli incontri non sarebbero stati coinvolti il gruppo Toto o Claudio Lotito che il 10 giugno ha inviato una manifestazione d’interesse non vincolante.

La flotta

Nel piano — ancora emendabile — Delta ipotizza la dismissione dei due Airbus A330 più vecchi (hanno 19 e 20 anni) e la restituzione dell’unico Boeing 777-300ER, velivoli utilizzati per i collegamenti intercontinentali. Gli statunitensi avrebbero proposto di mettere a terra anche i 15 Embraer E175 della divisione regional CityLiner (per i voli soprattutto nazionali) e si sarebbero detti disposti a investire circa cinque miliardi di dollari dal 2023. La nuova Alitalia ripartirebbe così con 99 aeromobili (dagli attuali 117) «o al massimo 102», calcolano le fonti. Il documento, poi, si concentra molto anche sui collegamenti.

I collegamenti

Delta avrebbe chiesto a Ferrovie dello Stato di poter tagliare i voli da Napoli, Firenze e Pisa verso l’hub di Fiumicino: secondo il colosso americano dei cieli queste tratte potrebbero essere benissimo sostituite usando treni Frecciarossa. Ma da FS avrebbero fatto sapere che questo passaggio richiede del tempo — qualche anno — perché prima bisogna adeguare gli snodi attorno a Roma. A questo si dovrebbero aggiungere una sforbiciata ad altre rotte in Europa non profittevoli — a causa soprattutto della concorrenza dei vettori low cost come Ryanair ed easyJet — e la riduzione delle frequenze sulla «navetta» Roma-Milano Linate ritenute troppe. Per avere un’idea: per la sola giornata di mercoledì 12 giugno le due città sono state collegate da 45 voli (in entrambe le direzioni) e 5.336 posti offerti.

Alitalia, nel piano di Delta meno aerei e rotte, focus su Usa ed Est Europa
I voli intercontinentali

Interventi sono previsti anche sulle rotte di lungo raggio, di solito la fascia più redditizia per i vettori e per chi gestisce un aeroporto. Delta Air Lines avrebbe suggerito la cancellazione della Roma-Johannesburg avviata nell’aprile 2018. Il tratto è in perdita, ma gli esperti fanno notare che ci vogliono due-tre anni prima che un collegamento inizi a essere profittevole. L’azienda statunitense — che preferisce non rispondere al Corriere — avrebbe chiesto anche lo stop delle attività verso Santiago del Cile. Sarebbe un primo passaggio, è l’interpretazione maliziosa, per provare a chiudere le altre destinazioni in Sud America per non infastidire Air France (di cui Delta è azionista) che lavora da tempo a una joint venture con Air Europa per meglio coprire quella parte di mondo. Allo stesso tempo la bozza prevede l’estensione del network negli Usa e più rotte nell’Europa dell’Est.

Alitalia, nel piano di Delta meno aerei e rotte, focus su Usa ed Est Europa
La cassa

Al 31 maggio scorso, , in cassa c’erano 466,8 milioni di euro («ai quali vanno aggiunti i depositi», chiarisce la compagnia), cifra che farebbe stare tranquilli per un altro anno, ma il professore vorrebbe chiudere la pratica il prima possibile. «Abbiamo spento l’incendio, ora tocca spegnere i focolai», ha spiegato durante l’assemblea a Seul della Iata, l’associazione dei vettori. «La cassa il 30 aprile era di 470 milioni di euro — ha comunicato attraverso una nota il vettore — e 506 milioni di euro disponibili all’inizio del 2019». Nello stesso comunicato Alitalia fa sapere che «crescono i ricavi passeggeri nei primi cinque mesi del 2019 dell’1,8% rispetto all’anno precedente» e «del 2,6% quelli totali da gennaio a maggio di quest’anno rispetto ai primi cinque mesi del 2018». Ricavi che a maggio sono stati in calo a causa dello «sciopero del trasporto aereo in Italia del 21 maggio scorso», ha sottolineato la società. «L’impatto negativo è stato mitigato grazie alla performance dei voli intercontinentali che hanno registrato un aumento del 6,4% nei ricavi (con un fatturato di oltre 100 milioni di euro)».

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ULTIME NOTIZIE DA L’ECONOMIA

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il dossier
di Leonard Berberi
 

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Ipse Dixit:

Alitalia torna a volare tra Roma Fiumicino e Washington Dc dopo un’assenza di 13 anni su questa tratta, rafforzando così la propria presenza sul mercato nordamericano, «il secondo più importante dopo l’Italia», e i legami tra i due Paesi. Era dall’ottobre del 2006, quando volava fra Milano Malpensa e Washington Dulles International, che la compagnia italiana non includeva la capitale degli Stati Uniti fra le proprie destinazioni di lungo raggio, che ora sta tornando a rilanciare.Il nuovo collegamento diretto è stato inaugurato oggi all’ aeroporto di Fiumicino, con una cerimonia speculare all’arrivo nello scalo americano alla presenza dell’ambasciatore italiano Armando Varricchio. La tratta è operata con aerei Airbus 330 da 249 posti e prevede, nell’orario estivo 2019, cinque collegamenti alla settimana; da Fiumicino ogni lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica alle ore 9.30 per atterrare al Dulles alle 16.15 (ora locale) dopo 10 ore di volo. Negli stessi giorni della settimana, da Washington alle 16.15 (ora locale) per fare ritorno a Roma alle 7.00 del mattino successivo, dopo 8 ore e 45 minuti di volo. Il volo è stato presentato ufficialmente alla stampa nell’ambasciata italiana a Washington Dc dal Chief business officer Fabio Lazzerini, proprio alla vigilia della decisione sulla richiesta di proroga dei tempi per l’offerta per l’Alitalia. «Attendiamo la decisione, nel frattempo continueremo ad operare business as usual», ha detto, illustrando la nuova strategia commerciale e risultati positivi del primo trimestre dell’anno (+1,4% del ricavo passeggeri e +4,3% del settore a lungo raggio, su base annua).La nuova tratta, ha spiegato, è giustificata da «un buon mix di business e leisure», affari e svago, coprendo negli Usa un bacino d’utenza che intercetta Dc, Maryland e Virginia e una clientela business operante nel settore della politica, della finanza, del commercio e della tecnologia, in una capitale sede di istituzioni internazionali come il Fmi e la Banca Mondiale. Ma inizialmente, secondo le previsioni, prevarrà il “leisure”, anche per le possibilità che offrirà Fiumicino come hub per altre 44 destinazioni Alitalia nazionali e internazionali tra cui Medio Oriente, Nord Africa e India.

La Stampa
La rotta Roma - Washington verrà sospesa dal 7 gennaio al 20 marzo 2020 . Nel periodo fine ottobre 2019 e fine marzo 2020 sarà operata il lunedì - giovedì -sabato, sempre con A330/200.
http://italiavola.com/…/alitalia-sospende-il-roma-washingt…/
 

belumosi

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Vorrebbe dire che da gennaio ad oggi hanno bruciato 39 milioni di €. Tutto sommato non é malaccio. Quantomeno confrontato con gli ultimi anni. E con la stagione estiva alle porte.
Il dato in se dice poco. Sarebbe sufficiente non pagare gran parte delle fatture per mantenere la liquidità.
L'assenza di un bilancio con tutti i crismi rende praticamente impossibile un'analisi, seppure basica, della situazione finanziaria di AZ. A partire dall'indebitamento della compagnia, che seppur azzerato con l'ammissione in AS, attualmente dovrebbe essere tutt'altro che trascurabile.
 

Farfallina

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Il dato in se dice poco. Sarebbe sufficiente non pagare gran parte delle fatture per mantenere la liquidità.
L'assenza di un bilancio con tutti i crismi rende praticamente impossibile un'analisi, seppure basica, della situazione finanziaria di AZ. A partire dall'indebitamento della compagnia, che seppur azzerato con l'ammissione in AS, attualmente dovrebbe essere tutt'altro che trascurabile.
Il pagamento dei fornitori è sempre stato comunicato come regolare alle relative scadenze dai commissari che essendo pubblici ufficiali dubiti comunichino il falso.
Parlare di indebitamento pre-A.S. non ha senso, con l'A.S. viene appunto tirata una riga.
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
Il pagamento dei fornitori è sempre stato comunicato come regolare alle relative scadenze dai commissari che essendo pubblici ufficiali dubiti comunichino il falso.
Parlare di indebitamento pre-A.S. non ha senso, con l'A.S. viene appunto tirata una riga.
Occorre spiegarlo anche ai legali di Alitalia, che a fronte di richieste giudiziali per fatti post A.S. si trincerano dietro alla procedura concorsuale.
 

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Prestito Alitalia, stop agli interessi. In cassa 467 milioni (Il Sole 24 Ore)

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Dall’inizio di giugno Alitalia non deve più pagare gli interessi. E’ quanto stabilito da una delle norme del decreto crescita all’esame del Parlamento. La notizia è riportata dal Sole 24 Ore, che fa riferimento al “decreto che ha eliminato la scadenza per la restituzione dei 900 milioni allo Stato. Il prestito avrebbe dovuto essere rimborsato entro il prossimo 30 giugno”.
Praticamente, oltre al rinvio sine die della scadenza per il rimborso è stato messo uno stop anche agli interessi, fissati al 10% circa all’anno.



“Alitalia ha comunicato che al 31 maggio la liquidità, la cassa di cui dispone, era di 467 milioni (oltre ai depositi cauzionali), in calo rispetto ai 470 milioni di aprile e ai 506 milioni di inizio anno. La cassa continua a consumarsi e sarebbe più bassa se non venissero calcolati anche i proventi della vendita dei biglietti per l’estate (si stima almeno 350 milioni, la cifra ufficiale non è stata resa nota). Con questa cassa Alitalia dovrebbe versare anche gli interessi sul prestito maturati fino al 31 maggio scorso, stimati dal Mef in circa 145 milioni. Questi verranno pagati da Alitalia al Mef entro 60 giorni dall’emanazione del decreto del ministro dello Sviluppo che autorizza la cessione delle attività a una nuova compagine”.
 

Paolo_61

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Prestito Alitalia, stop agli interessi. In cassa 467 milioni (Il Sole 24 Ore)

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Dall’inizio di giugno Alitalia non deve più pagare gli interessi. E’ quanto stabilito da una delle norme del decreto crescita all’esame del Parlamento. La notizia è riportata dal Sole 24 Ore, che fa riferimento al “decreto che ha eliminato la scadenza per la restituzione dei 900 milioni allo Stato. Il prestito avrebbe dovuto essere rimborsato entro il prossimo 30 giugno”.
Praticamente, oltre al rinvio sine die della scadenza per il rimborso è stato messo uno stop anche agli interessi, fissati al 10% circa all’anno.



“Alitalia ha comunicato che al 31 maggio la liquidità, la cassa di cui dispone, era di 467 milioni (oltre ai depositi cauzionali), in calo rispetto ai 470 milioni di aprile e ai 506 milioni di inizio anno. La cassa continua a consumarsi e sarebbe più bassa se non venissero calcolati anche i proventi della vendita dei biglietti per l’estate (si stima almeno 350 milioni, la cifra ufficiale non è stata resa nota). Con questa cassa Alitalia dovrebbe versare anche gli interessi sul prestito maturati fino al 31 maggio scorso, stimati dal Mef in circa 145 milioni. Questi verranno pagati da Alitalia al Mef entro 60 giorni dall’emanazione del decreto del ministro dello Sviluppo che autorizza la cessione delle attività a una nuova compagine”.
Tanto una procedura di infrazione in più o in meno per questo governo non fa certo la differenza.
 

ottovolante

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Meno voli e aerei. Ecco il piano di DL per il salvataggio Alitalia

Il piano della compagnia americana prevede tagli sul lungo raggio, con la cancellazione della Roma-Johannesburg, tratta avviata nell’aprile 2018 attualmente in perdita, anche se gli esperti fanno notare che ci vogliono due-tre anni prima che un collegamento inizi a essere profittevole.

Inoltre, Delta avrebbe chiesto anche lo stop delle attività verso Santiago del Cile e sul corto raggio l’eliminazione dei voli da Napoli, Firenze e Pisa verso l’hub di Fiumicino che potrebbero essere sostituiti dai Frecciarossa.

A questo si dovrebbero aggiungere una sforbiciata ad altre rotte in Europa non profittevoli, a causa soprattutto della concorrenza di Ryanair ed easyJet e la riduzione delle frequenze sulla navetta Roma-Milano Linate ritenute troppe. Allo stesso tempo la bozza prevede l’estensione del network negli Usa e più rotte nell’Europa dell’Est.

https://www.travelnostop.com/news/c...li-aerei-piano-delta-cambiare-alitalia_458805
 

13900

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Prestito Alitalia, stop agli interessi. In cassa 467 milioni (Il Sole 24 Ore)

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Dall’inizio di giugno Alitalia non deve più pagare gli interessi. E’ quanto stabilito da una delle norme del decreto crescita all’esame del Parlamento. La notizia è riportata dal Sole 24 Ore, che fa riferimento al “decreto che ha eliminato la scadenza per la restituzione dei 900 milioni allo Stato. Il prestito avrebbe dovuto essere rimborsato entro il prossimo 30 giugno”.
Praticamente, oltre al rinvio sine die della scadenza per il rimborso è stato messo uno stop anche agli interessi, fissati al 10% circa all’anno.



“Alitalia ha comunicato che al 31 maggio la liquidità, la cassa di cui dispone, era di 467 milioni (oltre ai depositi cauzionali), in calo rispetto ai 470 milioni di aprile e ai 506 milioni di inizio anno. La cassa continua a consumarsi e sarebbe più bassa se non venissero calcolati anche i proventi della vendita dei biglietti per l’estate (si stima almeno 350 milioni, la cifra ufficiale non è stata resa nota). Con questa cassa Alitalia dovrebbe versare anche gli interessi sul prestito maturati fino al 31 maggio scorso, stimati dal Mef in circa 145 milioni. Questi verranno pagati da Alitalia al Mef entro 60 giorni dall’emanazione del decreto del ministro dello Sviluppo che autorizza la cessione delle attività a una nuova compagine”.
Debiti cancellati, cassa integrazione ad aeternum e ora prestiti a zero interessi. E, malgrado tutte questi sconvolgimenti del libero mercato, AZ ancora perde.

Parlando d'altro e del piano DL... Ma non era Lufthansa che voleva tagliare?
 

londonfog

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Londra
Re: Meno voli e aerei. Ecco il piano di DL per il salvataggio Alitalia

Non mi sembra una cosa nuova, di queste voci se ne parla da tanto tempo. Mi sa un po' di salsa rifritta.

E' vero he se si guarda l'investimento di DL in Virgin il cmabio di rete e' stato impietoso. Nels enso che la precedenza e' stata data alla strategia DL e quello che VS puo' portare alla strategia DL (vedi per esempio lo sviluppo dei voli da Manchester che non e' piu' servoita da voli con metallo DL, se non mi sbaglio).
 
Stato
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