Brexit e possibili ripercussioni sul mondo dell'aviazione


NoEmptyElse

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Con oltre un milione di persone scese in piazza qualche giorno fa per chiedere un secondo referendum, la volontà popolare sembra essere sempre più chiara: “scusate abbiamo scherzato e, soprattutto, sopravvalutato la nostra capacità politica di saper gestire la cosa con l’UE”
Un milione (dichiarato dagli organizzatori) su 66 milioni (l' 1,5%) dovrebbe rappresentare la volontà popolare, a differenza di un referendum ufficiale?
Non sono britannico, ma francamente se mi dicessero che una parte di Milano può decidere le sorti di tutta l'Italia (queste sono le proporzioni) invece che le elezioni, mi farei più di qualche domanda.

Sull'inadeguatezza della classe politica non vale nemmeno la pena di spendere parole.
 

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Un milione (dichiarato dagli organizzatori) su 66 milioni (l' 1,5%) dovrebbe rappresentare la volontà popolare, a differenza di un referendum ufficiale?
Non sono britannico, ma francamente se mi dicessero che una parte di Milano può decidere le sorti di tutta l'Italia (queste sono le proporzioni) invece che le elezioni, mi farei più di qualche domanda.

Sull'inadeguatezza della classe politica non vale nemmeno la pena di spendere parole.
Oltre la piazza c'è stata una petizione online sul parlamento per rivotare, se non sbaglio, che ha raggiunto quota 6 milioni. Comunque, il succo del tuo discorso rimane e concordo.
 

londonfog

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Solo a me questa sembra una sconfitta anche dell’UE?

Voglio dire, a tre anni dal referendum, senza nessun accordo, siamo tutti tranquilli perché tanto il 29 marzo non succederà nulla... 2, 8 o 104 settimane di rinvio le si danno per sicure.

Nessuna fretta di finalizzare perché tanto non ci saranno conseguenze.

Botte piena e moglie ubriaca.
E' un dialogo fra un sordo (Gran Bretagna) e uno che ci sente poco (UE). La classe politica Inglese e' stata bravissima a dire cosa 'non vuole' ma non ha saputo dire cosa vuole. Questo a livello governativo, principale partito di opposizione e parlamentari in genere (vista la pagliacciata di ieri sera). L'Unione Europea si e' arroccata a difendere i quattro principi di base. Pero' e' la Gran Bretagna che ha chiesto di uscire. Ed e' la Gran Bretagna che, in questo momento, non saprebbe trovare il modo di uscire dal bagno. [parlo da residente]
 

londonfog

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Un milione (dichiarato dagli organizzatori) su 66 milioni (l' 1,5%) dovrebbe rappresentare la volontà popolare, a differenza di un referendum ufficiale?
Non sono britannico, ma francamente se mi dicessero che una parte di Milano può decidere le sorti di tutta l'Italia (queste sono le proporzioni) invece che le elezioni, mi farei più di qualche domanda.

Sull'inadeguatezza della classe politica non vale nemmeno la pena di spendere parole.
Qualunque cosa si pensi dell'accordo negoziato da Theresa May (accordo che non contempla i futuri rapporti commerciali GB-UE, tutti da negoziare) e' bloccato da meno di cento parlamentari. Brexit e' la fiera di minoranze che dettano legge.
 

londonfog

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Oltre la piazza c'è stata una petizione online sul parlamento per rivotare, se non sbaglio, che ha raggiunto quota 6 milioni. Comunque, il succo del tuo discorso rimane e concordo.
La petizione non l'avevo citata appositamente, essendo talmente ridicola da non poter essere presa in considerazione: per chi vuole votare è qui: https://petition.parliament.uk/petitions/241584
La marcia era per un secondo referendum, la petizione e' per abrogare art.50. Non e' ridicola, e' uno strumento preciso del governo Inglese. Una petizione che raggiunge 100,000 firme viene discussa in parlamento. La petizione puo' essere firmata da residenti o cittadini, questi ultimi possono anche firmare dall'estero. Qualunque opinione tu abbia su Brexit, il sistema non e' ne' meglio ne' peggio della raccolta di firme in piazza. Esiste una logica di verifica che esclude robot e persone non aventi diritto a firmare.
 

Seaking

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Un milione (dichiarato dagli organizzatori) su 66 milioni (l' 1,5%) dovrebbe rappresentare la volontà popolare, a differenza di un referendum ufficiale?
Non sono britannico, ma francamente se mi dicessero che una parte di Milano può decidere le sorti di tutta l'Italia (queste sono le proporzioni) invece che le elezioni, mi farei più di qualche domanda.

Sull'inadeguatezza della classe politica non vale nemmeno la pena di spendere parole.
Un milione in piazza è un numero immenso che non si vede tutti i giorni in Europa.

Difficile paragonarlo con i numeri del precedente esito referendario, visto che non parliamo della stessa modalità di espressione della volontà popolare.
 

Farfallina

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La marcia era per un secondo referendum, la petizione e' per abrogare art.50. Non e' ridicola, e' uno strumento preciso del governo Inglese. Una petizione che raggiunge 100,000 firme viene discussa in parlamento. La petizione puo' essere firmata da residenti o cittadini, questi ultimi possono anche firmare dall'estero. Qualunque opinione tu abbia su Brexit, il sistema non e' ne' meglio ne' peggio della raccolta di firme in piazza. Esiste una logica di verifica che esclude robot e persone non aventi diritto a firmare.
In ogni caso hanno chiesto un secondo referendum non il remain automatico. Che poi dopo l'indecoroso spettacolo un secondo referendum diventerebbe probabilmente la vittoria del remain è altra cosa.
Comunque il sistema delle "petizioni" online ufficialmente codificate è un bello strumento di democrazia. Se si pensa che da noi è tutto fisico con autentica delle firme da parte di pubblico ufficiale e nemmeno debbono essere discusse obbligatoriamente in Parlamento le proposte siamo indietro su questo.
 

NoEmptyElse

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La marcia era per un secondo referendum, la petizione e' per abrogare art.50. Non e' ridicola, e' uno strumento preciso del governo Inglese. Una petizione che raggiunge 100,000 firme viene discussa in parlamento. La petizione puo' essere firmata da residenti o cittadini, questi ultimi possono anche firmare dall'estero. Qualunque opinione tu abbia su Brexit, il sistema non e' ne' meglio ne' peggio della raccolta di firme in piazza. Esiste una logica di verifica che esclude robot e persone non aventi diritto a firmare.
Preciso che non ho alcuna opinione su Brexit, guardo cosa ha votato chi ce l'ha e osservo. Dico solo che sentiamo deridere la piattaforma Rousseau in quanto pagliacciata (concordo e ci aggiungo le firme in piazza), poi prendiamo buona questa che ha una "logica di verifica" basata sul cliccare un link nella mail (appena "votato" come Mario Rossi da un IP tedesco...). Non ci vedo una cosa su cui poter fare grande affidamento se si vogliono mostrare i numeri ecco, tutto li.
 

Farfallina

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Preciso che non ho alcuna opinione su Brexit, guardo cosa ha votato chi ce l'ha e osservo. Dico solo che sentiamo deridere la piattaforma Rousseau in quanto pagliacciata (concordo e ci aggiungo le firme in piazza), poi prendiamo buona questa che ha una "logica di verifica" basata sul cliccare un link nella mail (appena "votato" come Mario Rossi da un IP tedesco...). Non ci vedo una cosa su cui poter fare grande affidamento se si vogliono mostrare i numeri ecco, tutto li.
Va detto che la burla della piattaforma dei 5 stelle è che si tratta di una piattaforma privata gestita da una azienda privata senza nessun controllo nè garanzia di affidabilità. Le firme in piazza sono autenticate da un pubblico ufficiale che ne risponde penalmente (e succede non di rado quando qualcuno si crede il furbo del villaggio) quindi niente a che vedere con la piattaforma della Casaleggio.
Una piattaforma pubblica come quella inglese da garanzie ben maggiori, e comunque si parla di discussione,non di obbligo di approvazione.
 

belumosi

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Brexit, la Camera dei Comuni boccia di nuovo il piano May


Per la terza volta la maggioranza dei parlamentari dice no all'accordo sull'uscita negoziato dalla premier. Corbyn chiede le dimissioni del governo. Consiglio europeo convocato per il 10 aprile. La Commissione Ue: "No deal scenario più probabile"

29 marzo 2019

LONDRA - La Camera dei Comuni ha bocciato per la terza volta il piano May per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Il voto è arrivato con 344 No e solo 286 Sì: 58 voti di scarto, dunque, molto meno rispetto alle due occasioni precedenti ma comunque una distanza ben lontana dall'atteso testa a testa e che rappresenta uno smacco ulteriore per la premier Theresa May.


May si era detta disposta a dimettersi pur di far passare l'accordo. Subito dopo la bocciatura, ha definito "grave" la decisione e ha rinfacciato alla Camera di non avere un piano B maggioritario, avendo detto no al suo accordo, ma anche a un no deal, a una no Brexit e a un referendum bis. E ha insistito che il governo continuerà ad agire affinché "la Brexit sia attuata", spiegando però che a questo punto la partecipazione di Londra alle elezioni europee di fine maggio è ormai "quasi certa".

Il leader dell'opposizione Jeremy Corbyn ha chiesto le dimissioni della premier, mentre arriva la notizia della convocazione di un Consiglio europeo il 10 aprile per discutere degli sviluppi della situazione britannica. Il 12 aprile è la data entro la quale, in mancanza di accordo ratificato, il governo britannico dovrà chiedere un rinvio prolungato ancorato a una proposta di soluzione nuova o una svolta politica, oppure prepararsi al temuto divorzio senz'accordo (No deal). Da Bruxelles in una nota la Commissione europea fa sapere che a questo punto uno scenario No deal a partire dalla mezzanotte del 12 aprile "è quello più probabile".

https://www.repubblica.it/esteri/20..._ue-222805061/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1
 

ripps

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17 Giugno 2017
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ROMA - EasyJet, la compagnia che doveva salvare Alitalia, e che dopo tre mesi di trattative ha preferito girare le spalle al salvataggio, lancia l'allarme Brexit e perde l'8% in Borsa a Londra trascinando con se al ribasso anche Iag (British Airways-Iberia) e Ryanair. Il gruppo ha lanciato in queste ore un profit warning sui conti dovuto proprio al timore di una uscita ruvida della Gran Bretagna dall'Unione europea e ad un ipotetico calo dei voli e dei passeggeri. Un rischio che i manager del vettore inglese con base a Londra Luton, tengono in conto per il semestre aprile-settembre, il periodo caldo del turismo e dei voli della low cost, ma anche quello che porta maggiori introiti.

La compagnia si dichiara infatti "prudente" sul secondo semestre fiscale dell'anno - che cade in questo caso tra aprile e settembre - e stima un'attività "più debole fino a settembre nel Regno Unito e in Europa, principalmente per le incertezze a livello macroeconomico e i numerosi punti interrogativi legati all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea", spiega il numero uno della low cost Johan Lundgren, in una nota. Ma almeno per il primo semestre chiuso ieri, easyJet prevede una performance in linea con le attese. Ovvero una perdita lorda di circa 275 milioni di sterline mentre i ricavi dovrebbero crescere del 7,3% a 2,34 miliardi a fronte di una "capacità di trasporto" salita del 14,5% a 46,2 milioni di passeggeri.

E intanto gli analisti prendono atto dei problemi e affilano i rating: i tecnici di Ubs, ad esempio, condividono e mettono in risalto le incognite sul secondo semestre come possibile elemento negativo per l'andamento del trend del business della società. La valutazione sul titolo al momento è "neutral" ma si possono prevedere pressioni al ribasso sulle sue quotazioni dopo le prime ore di turbolenza in Borsa.

Repubblica.it
 

13900

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E ieri, ancora una volta, nessuna decisione. Unione doganale battuta per 3 voti. Questi stanno ballando sul bordo dell'abisso.
 

Paolo_61

Socio AIAC
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2 Febbraio 2012
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Breaking news:
for the first time in history, UK will probably see end of May before end of April (cit.)